Festa dell’Annunciazione, il vescovo di Rourkela prega nelle chiese vandalizzate
Una speciale cerimonia con candele accese di fronte la grotta dissacrata nel villaggio di Salangabahal. “I nostri cuori sono pieni di speranza perchè Maria continua a costruire la Chiesa e ci tiene uniti”. La presenza dei cristiani risale a più di 100 anni fa. Comunità di fede, cultura e lingua diverse “hanno sempre convissuto in armonia”.
Rourkela (AsiaNews) – “Celebriamo la festa dell’Annunciazione del Signore con gioia e solennità, invocando la protezione di Maria e la pace per la diocesi”. Lo dice ad AsiaNews mons. Kishor Kumar Kujur, vescovo di Rourkela, in Orissa. Oggi - per questo anno - la Chiesa universale celebra l’annuncio della nascita di Gesù a Maria da parte dell’arcangelo Gabriele. Per i cristiani locali la celebrazione assume una rilevanza importante, dopo la vandalizzazione di alcune statue della Madonna, di Gesù Bambino e di luoghi di culto nel distretto di Sundargarh. Mons. Kujur afferma: “Nonostante la dissacrazione avvenuta nella diocesi, i nostri cuori sono pieni di speranza perchè Maria continua a costruire la Chiesa e ci tiene uniti. La Madre di Dio è davvero nostra madre. Preghiamo per Maria, per la pace nelle nostre comunità e tra i popoli”.
La sera di Pasqua alcuni ignoti criminali si sono accaniti contro statue della Vergine e hanno tentato di dare alle fiamme una chiesa di villaggio. Il vescovo riporta che “oggi è avvenuta una speciale cerimonia di fronte la grotta vandalizzata [all’esterno della chiesa di San Tommaso a Salangabahal, ndr]. I fedeli hanno acceso le candele, come fanno di solito, e hanno pregato la nostra amata Madre Maria. La nostra gente nutre grande devozione alla Madonna. La festa di oggi riempie le nostre anime di consolazione e gioia”.
Per quanto riguarda il grave atto vandalico, il prelato sostiene che “l’incidente ci ha lasciato scioccati e ha provocato profonda angoscia. Quando ho visitato i luoghi colpiti, ho chiesto alle persone di mantenere la calma e pregare Maria di toccare i cuori di coloro che hanno compiuto tutto questo”. “Ho fatto una richiesta speciale – continua – alle comunità afflitte: mantenere la pace e la collaborazione nonostante tali spiacevoli episodi”.
Mons. Kujur spiega che “non siamo certi di chi possa aver compiuto l’attacco. Ma di sicuro non è stato un attacco di massa, dal momento che la natura dell’atto vandalico fa supporre la responsabilità di poche persone”. Egli è grato ai funzionari “dell’amministrazione statale e distrettuale, che hanno visitato i luoghi e garantito la sicurezza”.
Sull’incidente è intervenuto anche mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, che ha inviato una lettera. “Siete nelle nostre preghiere – ha assicurato – in questa ora di dolore e agonia. Un simile atto vandalico, compiuto in un giorno di festa, dimostra chiaramente che il diavolo ha perso ed è nauseato dal fatto che crescono la fede e il numero dei fedeli. Il nostro Dio è un Dio vittorioso e nessun altro potere potrai mai vincere su di noi. Continuiamo ad avere fiducia nel Signore”.
Il vescovo di Rourkela ricorda che nel distretto di Sundargarh “non sono mai avvenuti attacchi contro le chiese. La presenza dei cristiani risale a più di 100 anni fa. In questa regione persone di differente religione, cultura e lingua hanno sempre convissuto in pace e in armonia. Inoltre la comunità cattolica è conosciuta per l’impegno nel campo dell’educazione, in particolare per i poveri, per la cura dei malati e dei sofferenti, e per altre opere caritatevoli”.
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