Mons. Kikuchi: Non solo nucleare. Il papa in Giappone per la vita e la speranza
L’arcivescovo di Tokyo scrive ad AsiaNews sulle urgenze del Giappone che attende la visita di papa Francesco. Il no alle armi atomiche da Nagasaki e Hiroshima, ma anche un messaggio per la dignità della vita per disabili, immigrati e persone senza speranza. Nel Paese, con sempre meno bambini e più anziani, vi sono oltre 20mila suicidi all’anno.
Tokyo (AsiaNews) – Dato che il Santo Padre visiterà Nagasaki e Hiroshima, si dà molta attenzione al suo messaggio per la pace e per l’abolizione delle armi nucleari.
Naturalmente, diffondere questi messaggi proprio dalle città che sono state colpite dalle bombe atomiche avrà un profondo impatto sulle persone di tutto il mondo e anche in generale sul pubblico in Giappone. Il governo attende qualcuno come il Santo Padre che con forte voce morale prenda una chiara posizione contro le armi nucleari.
Ad ogni modo, non va dimenticato questo aspetto: il tema scelto per la visita di Sua Santità in Giappone è “Proteggi ogni vita”.
Oggi il “Vangelo della vita” è davvero necessario nella società giapponese, dove la vita umana non è rispettata, gli esseri umani sono valutati per quanto possono contribuire alla società e le persone disabili sono messe ai margini. Talvolta, non viene protetto nemmeno il diritto a vivere per le persone disabili.
Nel luglio 2016, un giovane ha attaccato una struttura di sostegno sociale a Sagamihara (Yokohama) e ha ucciso 19 handicappati. Egli rivendicava il fatto che quelle persone disabili non contribuiscono in nulla alla società e perciò devono essere sterminate. Un discreto numero di persone ha espresso approvazione su internet per questa opinione.
Dal 1998 ad oggi, più di 20mila, talvolta più di 30mila persone commettono suicidio in Giappone ogni anno. In questo Paese avanzato e moderno, con abbondanti beni materiali, la gente è messa all’angolo e si toglie la vita.
Tante persone hanno perso la loro speranza nel futuro, si sentono isolate perché nessuno si cura di loro. Una meravigliosa tradizione di sostegno comunitario è divenuta una favola del passato.
Nel moderno Giappone, isolamento, povertà, mancanza di rispetto per la vita umana e incapacità a trovare speranza stanno uccidendo la gente.
La tendenza nella società ad avere meno bambini e più persone anziane, sta facendo aumentare la presenza di lavoratori migranti. Molti di loro hanno difficoltà ad integrarsi nella società giapponese e si sentono isolati. Alcuni di loro soffrono maltrattamenti dai loro datori di lavoro. E ancora, molti stanno perdendo la speranza per il futuro.
Forse avete saputo che di recente, un nigeriano è morto di fame dopo diversi giorni di sciopero della fame a causa della sua prolungata prigionia in uno dei centri di detenzione di Nagasaki.
Non voglio dare giudizi affrettati sulle ragioni della detenzione di stranieri ad opera dell’Autorità giapponese per l’immigrazione, ma come dato di fatto, sui media in Giappone sono arrivate molte critiche contro il maltrattamento [di stranieri] nei centri di detenzione da parte di persone dell’immigrazione.
I rifugiati non sono benvenuti né dal governo, né dal pubblico in generale. Il governo giapponese è famoso per la sua riluttanza a garantire lo status di rifugiato a coloro che hanno raggiunto il Giappone per ragioni di sicurezza. Nel 2018, su 10.493 domande, solo 42 persone hanno ricevuto lo status di rifugiato.
A un Paese siffatto, il Santo Padre porterà un messaggio di amore e di speranza, per farci comprendere che siamo tutti amati dal nostro Creatore, e così possiamo ancora trovare speranza per il futuro. Egli sta venendo in visita con un messaggio di rispetto per le vite umane, affinché tutti possiamo essere inclusi nella società e ogni vita umana possa ricevere il dovuto rispetto e cura.
Per questo, sinceramente spero che l’attenzione del pubblico sia rivolta non solo al messaggio di pace del papa, ma anche al suo messaggio di rispetto per le vite umane.
La Chiesa cattolica del Giappone è pronta a seguire il buon esempio di evangelizzazione del nostro Pastore. Sarò felice di dargli il benvenuto a Tokyo.
+ Isao Kikuchi, SVD
Arcivescovo di Tokyo
Papa Francesco visiterà il Giappone dal 23 al 26 novembre 2019.
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26/06/2019 09:06