Erutta il Monte Ontake, salgono a 36 le vittime del vulcano
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Questa mattina i soccorritori hanno iniziato il trasporto aereo di oltre 30 vittime, morte due giorni fa in seguito all'eruzione del Monte Ontake in Giappone, al confine con la prefettura di Nagano-Gifu, avvenuta due giorni fa. Non è ancora chiaro come siano avvenuti i decessi: se per inalazione di gas tossici, soffocamento da cenere, caduta di massi o altro. Molti corpi sono stati rinvenuti ricoperti di cenere.
Il Monte Ontake, popolare meta turistica nazionale e internazionale, è eruttato poco prima delle 12 del 27 settembre scorso. Uno dei momenti peggiori, perché oltre 250 persone - approfittando della bella giornata - si trovavano sul monte per una passeggiata. Grosse colonne di fumo bianco sono salite fino al cielo, oscurando il sole e ricoprendo l'area circostante di cenere.
Secondo le autorità, almeno 36 persone sono morte, dopo che oggi i soccorritori hanno rinvenuto altri cinque cadaveri, oltre a quelli già trovati. Circa 550 tra poliziotti, vigili del fuoco e militari stanno partecipando alle operazioni di recupero.
L'Agenzia nazionale di polizia ha detto che almeno 63 persone sono rimaste ferite. Oltre 230 scalatori sono stati costretti a rifugiarsi in alberghi locali per la notte, a causa della scarsa visibilità. Non è ancora chiaro quanti possano essere i dispersi, poiché non tutte le persone sul monte avevano segnalato ai funzionari competenti la loro presenza.
Secondo il gruppo consultivo dell'Agenzia metereologica nazionale, a scatenare l'eruzione è stata una "esplosone idrovulcanica", nella quale vapore acqueo ad alta pressione esplode dopo che le falde sotterranee vengono riscaldate dal magma. L'Agenzia ha avvertito della possibilità di una nuova eruzione.
L'eruzione di sabato è la prima fatale avvenuta in tempi moderni sul Monte Ontake. L'ultima - di analoga entità - risale al 1979, ma all'epoca non causò morti.
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