Dalai Lama: Un Conclave per scegliere il mio successore
Delhi (AsiaNews) - L'attuale Dalai Lama "non sarà l'ultimo. Per individuare il successore non saranno usate le procedure legate alle profezie, perché la Cina potrebbe influire. Penso più a un Conclave, simile a quello usato dalla Chiesa cattolica per eleggere il Papa, oppure a delle istruzioni scritte da leggere dopo la morte". Lo ha detto Tenzin Gyatso, attuale XIV leader del buddismo tibetano, in un'intervista al quotidiano nipponico Asahi Shimbun. Il capo della setta dei berretti gialli smentisce così le notizie - riportare in prima battuta da un giornale tedesco e poi rimbalzate in tutto il mondo - secondo le quali sarebbe stato l'ultimo dei Dalai Lama.
Il Nobel per la pace spiega: "Nel 2011 mi sono ritirato del tutto dalla vita politica, e di fatto ho eliminato questa responsabilità per la carica che ricopro. In passato Pechino era preoccupata perché il Dalai Lama era ancora anche un capo temporale, ma ora non è più così. Ho detto inoltre diverse volte che la decisione sul futuro della mia posizione è nelle mani del popolo tibetano".
Per quanto riguarda le dichiarazioni fraintese, aggiunge il suo segretario, "il Dalai Lama aveva detto che una tradizione lunga 600 anni poteva tranquillamente finire con un leader popolare, e che sarebbe stato meglio così piuttosto che vederla finire con uno in disgrazia. Ma non ha mai detto che lui sarebbe stato l'ultimo".
Piuttosto, aggiunge Tenzin Taklha, "Sua Santità è molto preoccupata per quello che potrebbe fare il governo cinese nel momento di individuare il suo successore. Ecco perché sta considerando un metodo diverso per la scelta della sua reincarnazione, lasciando perdere quello basato sulle profezie. Fra le idee in considerazione vi sono quella del voto simile al processo di elezione del Papa cattolico, oppure la possibilità di lasciare istruzioni scritte da leggere dopo la sua morte".