Silicon Valley, azienda Usa schiavizza lavoratori indiani a un dollaro l'ora
Delhi (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità federali americane hanno multato una compagnia della Silicon Valley, accusata di aver "intenzionalmente pagato meno del dovuto" otto impiegati indiani portati negli Stati Uniti da Bangalore. La Electronics for Imaging, impresa californiana, ha "concesso" al gruppo circa un dollaro l'ora e ha costretto i dipendenti a lavorare 122 ore in una settimana senza pagare gli straordinari.
Secondo Michael Eastwood, assistente del direttore distrettuale del Dipartimento del lavoro, la situazione degli otto indiani "era peggiore di quanto abbia mai visto, persino in quelle piccole industrie tessili di Los Angeles dove gli operai sono sotto-pagati e sfruttati". La multa comminata dal governo andrà agli impiegati: 43mila dollari in paghe arretrate e sanzioni.
Secondo l'inchiesta, la ditta ha continuato a pagare gli indiani in rupie: questi erano stati portati negli Stati Uniti sulla base di un "progetto speciale", ovvero lo spostamento del quartier generale della compagnia da Foster City a Fremont. Sulla base di questo "progetto", il datore di lavoro ha continuato a pagarli secondo il salario percepito a Bangalore.
Le leggi sull'impiego in vigore negli Stati Uniti impongono ai datori di lavoro di pagare il minimo sindacale in vigore in ogni Stato anche ai lavoratori stranieri. Inoltre, se si superano le 40 ore settimanali lo straordinario è obbligatorio. In California il salario minimo equivale a otto dollari l'ora: nello Stato vivono decine di migliaia di indiani, per lo più impiegati nelle compagnie hi-tech.