'Sono io, non abbiate paura’: storia di una vocazione
“In un mondo in cui c'è tanta inclinazione a fare soldi, trovare buoni lavori, diventare professionisti, a un tratto io mi resi conto che queste cose materiali non mi portavano il tipo di felicità che l'anima dentro di me desiderava”.
Mumbai (AsiaNews) – “Sono io, non abbiate paura”, le parole di Gesù riferite dal Vangelo di Giovanni hanno fatto da guida nella vocazione di un giovane, ordinato nella chiesa di Nostra Signora del mare, a Uttan. E’ la storia di una vocazione come egli stesso la racconta.
In un mondo in cui c'è tanta inclinazione a fare soldi, trovare buoni lavori, diventare professionisti, a un tratto io mi resi conto che queste cose materiali non mi portavano il tipo di felicità che l'anima dentro di me desiderava. La chiamata alla vocazione sacerdotale è iniziata, quando Dio mi ha dato il dono della fede, in tenera età, attraverso prove che mi hanno fatto discernere la mia chiamata al sacerdozio.
Quando ero nel 5 ° mio padre morì. Essendo molto vicino a lui, ho sentito un vuoto nella mia vita. Senza nessuno che ci sostenga finanziariamente, mia madre voleva che abbandonassi la scuola e la aiutassi. Ma mi sono rifiutato di farlo. A quel tempo i miei amici mi hanno incoraggiato a unirmi ai ministranti dell'altare. Mi piaceva servire regolarmente la messa. Più mi avvicinavo al tabernacolo, più mi sentivo a mio agio. In effetti ho iniziato a rendermi conto che mi sentivo più felice e pacifico in chiesa che a casa.
Durante uno di questi incontri con i chierichetti, ho sentito questo strano desiderio di incontrare il sacerdote incaricato e condividere tutti i miei problemi con lui. Dopo una sessione di consulenza e guida, il sacerdote si è offerto di farmi rimanere in parrocchia. La mia gioia non conosceva limiti perché attraverso Gesù e con Gesù i miei bisogni venivano presi in considerazione. Ero in compagnia di sacerdoti, servivo regolarmente la messa e amavo osservare il loro lavoro pastorale e aiutarli.
Un sacerdote molto anziano mi ha aiutato a scoprire la mia vocazione. Nel suo tempo libero gli chiedevo sempre del sacerdozio e mi raccontava: “non è facile, ma quando Dio chiama, ti aiuterà”. E’ lo stile di vita di questo prete, la sua guida e il suo supporto che mi hanno spinto a divenire sacerdote. Volevo solo essere un prete.
La partecipazione all'Eucaristia e la preghiera personale mi hanno aiutato ad andare avanti con la mia decisione. Mentre continuavo la mia educazione, ho sviluppato una inclinazione per il lavoro sociale. E ogni volta che c'erano difficoltà, sia a casa che negli studi e mi sentivo abbattuto, il versetto di Giovanni 6:20 “Sono io, non temete”, mi ha sempre dato forza.
È a questo punto che mi sono reso conto che il mio cuore desiderava ardentemente essere un assistente sociale per Cristo e mi sono iscritto al seminario. Al quinto anno di vita in seminario, ho trovato difficile portare avanti la mia vocazione. Sentivo che non ero bravo come i miei compagni di studio e pensavo che non sarei mai arrivato al sacerdozio. Stavo iniziando a perdere fiducia in me stesso. Per aumentare le difficoltà, ho perso mia madre per un cancro, la mia unica forza e il mio sostegno dopo mio padre. Con nessuno che si occupasse degli affari di famiglia, avevo quasi deciso di lasciare il seminario per prendermi cura della mia famiglia. Lo spirito era disposto a servire Dio e il suo popolo con tutto il cuore, ma la carne era debole per prendere una decisione, per paura dell'ignoto.
Oggi, quando ripenso a quei giorni di indecisione, sono felice di aver ascoltato la voce di Dio che diceva: “Sono io, non temete”. Durante la mia formazione in seminario, ho sentito la mano di Dio che mi rendeva risoluto. Da parte mia ci è voluto molto coraggio per permettere a Dio di lavorare nella mia vita. Ho messo la mia mano nella sua e oggi cammino gioiosamente con fede incrollabile.
Mentre mi preparo a guidare il gregge di Cristo attraverso il mio ministero, le mie parole, le mie azioni e la mia esperienza personale, voglio raggiungere le famiglie divise e in particolare i giovani che hanno bisogno di essere resi forti nella fede e di rendersi conto che Gesù è il fondamento della loro forza. Per raggiungerli e rassicurarli nelle parole di Gesù in Giovanni 6:20, “Sono io, non temete”.
10/03/2014