'Ne Zha 2', il film cinese boom di incassi sostenuto dalla propaganda online
Infrangendo ogni record al botteghino cinese, la pellicola d'animazione ha scatenato l'entusiasmo delle community online, tra cui quella quella del "Partito industriale", che esalta il progresso tecnologico come mezzo per ottenere la supremazia culturale della Cina. Grazie a effetti speciali innovativi e un forte richiamo alla tradizione, il film si inserisce in una nuova ondata di prodotti d’intrattenimento che mirano a consolidare l’industria creativa cinese sulla scena internazionale.
Pechino (AsiaNews) - Un film d’animazione cinese ha stabilito il nuovo record di incassi a livello nazionale, superando gli 8 miliardi di yuan in soli 10 giorni durante la settimana del Capodanno lunare. Un successo che, sebbene favorito dalle festività, potrebbe essere stato amplificato dal ruolo delle community online. “Ne Zha 2”, che racconta la storia di un personaggio mitologico impegnato a combattere i demoni con i suoi poteri magici, è il primo film a superare il miliardo di dollari in un unico mercato e dalla prossima settimana sarà proiettato anche all’estero. “Ora tocca ai cinesi d'oltreoceano contribuire”, si legge in alcuni commenti sull’app di microblogging cinese Weibo, mentre molti utenti sperano che “Ne Zha 2” possa superare “Avatar” di James Cameron, uscito nel 2009, in termini di incassi globali.
Il successo del film in Cina, sequel di una pellicola del 2019, ha sorpreso anche i commentatori locali. Alcuni lo attribuiscono alla crescente popolarità sui social dei disegni bidimensionali, come anime e fumetti, o all’interesse sempre maggiore dei giovani per la cultura tradizionale cinese. Secondo altri, però, a generare grande “hype” intorno al film è stata una specifica nicchia online: il cosiddetto “Partito industriale” (“gongyedang” in cinese mandarino, dove il carattere “dang” non indica un partito politico in senso stretto, ma un gruppo di persone che condividono elementi identitari). Questa corrente intellettuale online vede nell’industrializzazione, nel progresso tecnologico e nella razionalità scientifica i veri motori per lo sviluppo e il rinnovamento nazionale, strumenti fondamentali per consentire alla Cina di affermare la propria supremazia. Nata tra la fine degli anni ‘90 e i primi anni 2000, la comunità ha inizialmente riunito persone con un background scientifico al di fuori dell’accademia cinese, per poi trasformarsi in un fandom legato alla fantascienza, un genere sempre più popolare nel Paese. Oggi è anche un gruppo di giovani nazionalisti e patriottici che, pur senza una chiara visione politica, considerano i partiti marxisti e maoisti fragili e composti da persone troppo “suscettibili”.
Secondo un commento apparso su Sixth Tone, “Ne Zha 2” apparentemente non avrebbe alcun legame con il “Partito industriale”. Tuttavia, il regista Jiao Zi incarna molte delle idee promosse dalla sottocultura online del “gongyedang”. Laureato in studi farmaceutici, ha iniziato a studiare animazione da autodidatta nel tempo libero, fino a diventare regista. Grazie al successo del primo “Ne Zha”, Jiao Zi ha avuto la libertà di gestire il sequel come meglio credeva, puntando tutto sugli effetti speciali. Una sola scena, per esempio, ha richiesto un anno di lavoro al team, che, come ha sottolineato Jiao Zi, era composto esclusivamente da cittadini cinesi. In alcune interviste, il regista ha ribadito l’importanza di far emergere gli artisti cinesi sulla scena internazionale senza dover dipendere da esperti stranieri.
Mettendo al centro l’innovazione tecnologica e la creazione di prodotti culturali cinesi capaci di competere a livello globale, Jiao Zi è probabilmente un inconsapevole esponente della corrente del “Partito industriale”, insieme a Guo Fan e Feng Ji, che online vengono definiti i “tre pilastri dell'intrattenimento cinese” o i “tre dei del fantasy”. Guo Fan è il regista di “The Wandering Earth”, film tratto dall’omonimo romanzo di fantascienza pubblicato nel 2000 da Liu Cixin, uno dei più noti autori cinesi del genere anche a livello internazionale. Feng Ji, invece, è amministratore delegato della società di videogiochi “GameScience” e produttore di “Black Myth: Wukong”, un videogioco di enorme successo ispirato a un romanzo classico cinese del XVI secolo.
L’entusiasmo dei gamer e degli utenti cinesi nei confronti del videogioco è stato travolgente. Molti lo vedono come un simbolo della crescente influenza della cultura cinese su scala globale. Le recensioni cinesi hanno assegnato al gioco punteggi altissimi, mentre i commentatori stranieri, pur elogiandone la qualità, hanno sottolineato che si tratta di un prodotto fortemente radicato nella tradizione culturale cinese.