'Attorno a Maria', libanesi cristiani e musulmani in preghiera con il Papa per la fine dell’epidemia
Per Nagi el-Khoury l’emergenza planetaria è un richiamo all'unità e alla preghiera. Alcune diocesi suoneranno le campane. La Fondazione Adyan invita tutti i fedeli a unirsi alle celebrazioni e accendere una candela sul balcone. Un pensiero speciale per medici, infermiere e paramedici.
Beirut (AsiaNews) - A causa della pandemia di Covid-19 che ha colpito il Paese, cristiani e musulmani libanesi celebrano oggi in privato l’Annunciazione, dichiarata nel 2010 festa nazionale comune islamo-cristiana. Il segretario generale Nagi el-Khoury, incaricato di seguire il dossier islamo-cristiano per il presidente della Repubblica, sottolinea In un comunicato che nel contesto dell’emergenza planetaria, il richiamo ad unirsi “assieme attorno a Maria” che anima la festa sarà legato alla preghiera del “Padre Nostro”. Anche il Libano, dunque, ha raccolto l’appello lanciato da papa Francesco che ha chiesto a tutte le chiese del mondo di unirsi e pregare oggi a mezzogiorno.
La nota precisa che la cerimonia che caratterizza questa festa nazionale si dovrebbe svolgere, quest’anno, anche all’interno del Parlamento, dopo le commemorazioni al Palazzo presidenziale e al palazzo del Gran Serraglio.
“In questi giorni di prova, mentre l’umanità trema per la minaccia della pandemia, […] vorrei proporre a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo. Invito - aveva dichiarato domenica scorsa papa Francesco al termine della preghiera dell’Angelus, recitata nella biblioteca del Palazzo apostolico a causa dell’emergenza sanitaria in corso - tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente a mezzogiorno (ora locale di ciascun Paese) la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato”.
Il papa ha quindi annunciato che presiederà venerdì 27 marzo, alle ore 18, a un momento di preghiera sul sagrato della basilica di san Pietro, davanti alla piazza vuota. Al termine della cerimonia, il Santo Padre intende inoltre impartire una benedizione Urbi et Orbi, alla quale sarà collegata la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.
Candele e campane alle finestre
Dappertutto in Libano, la messa in quarantena nazionale destinata ad arginare la diffusione del coronavirus impedirà lo svolgimento di cerimonie pubbliche. Non ha inoltre trovato l’unanimità la proposta di suonare le campane delle chiese a mezzogiorno, sulla scia di una iniziative simile lanciata dai vescovi della Francia. Tuttavia, alcune diocesi maronite hanno accolto questo suggerimento e caratterizzeranno in questo modo la celebrazione, la quale coincide anche con il decimo anniversario dell’intronizzazione del patriarca Beshara Raï (2011).
L’arcivescovo greco-cattolico di Beirut mons. Georges Bacouni ha invitato i sacerdoti della sua diocesi a suonare le campane a mezzogiorno e per cinque minuti, a recitare il Padre Nostro e un inno alla madre di Dio, soccorso dell’umanità contro la pandemia.
In un messaggio rivolto “ai cattolici e a tutti i francesi”, i vescovi della Francia hanno affermano: “Il nostro Paese, assieme a molti altri, attraversa una grande prova. Il capo dello Stato ci ha invitato a lasciare da parte le nostre divisioni e a vivere questo tempo nella fraternità. Ecco perché abbiamo voluto che questo messaggio, destinato prima di tutto ai cattolici, sia rivolto anche a tutti i nostri concittadini, senza alcuna distinzione. Lo facciamo secondo uno spirito di umiltà, ma con la certezza che la fede cristiana ha una missione specifica nel mondo e che non deve rifuggire da essa. Pensiamo anche a tutti quelli e quelle che condividono con noi la fede in Dio e la convinzione che egli accompagni le nostre vite. Pensiamo infine a tutti quelli che non credono ma desiderano che la solidarietà e lo spirito di sacrificio si accrescano fra gli uomini […]. Diciamolo: l’egoismo, l’individualismo, la ricerca del profitto, il consumismo oltraggioso minano la nostra solidarietà.
Abbiamo il diritto di sperare - proseguono i prelati - che ciò che stiamo vivendo in questo momento convincerà quante più persone possibile, che non dovremmo più posporre i cambiamenti necessari: quindi, questo dramma fonte di angoscia non sarà successo invano. Un po’ ovunque in Francia, le campane di tutte le chiese suoneranno per dieci minuti, non per richiamare i fedeli, ma per dimostrare la nostra fraternità e la nostra comune speranza. […] In risposta a questo segno di speranza, invitiamo tutti colori i quali lo desiderano ad accendere candele alle loro finestre”.
Adyan: “Insieme… ma a distanza”
Sensibile a questa proposta, la Fondazione Adyan all’insegna dello slogan originale “Insieme… ma a distanza” ha invitato le diverse fedi che lo desiderano ad unirsi alla celebrazioni per l’Annunciazione, accendendo stasera alle 19 una candela sul balcone delle loro case e recitando una supplica comune, per chiedere a Dio e alla Vergine Maria di aiutare il Libano in questa prova.
Fra gli altri media, oggi la tv cattolica Télé-Lumière trasmetterà una delle precedenti cerimonie commemorative dell’Annunciazione. Inoltre, la stazione mostrerà interviste concesse per l’occasione dal segretario generale dell’associazione “Insieme attorno a Maria” Nagi el-Khoury e a uno dei suoi principali fondatori, cheikh Mohammad Nokkari.
L’associazione ha diffuso in questa occasione alcune raccomandazioni destinati ad alleviare il calvario che stanno vivendo in questi giorni il Libano e i libanesi, invitandoli a restare, attraverso la loro condotta, un sostegno morale per “alleviare il panico, la disperazione e l’ansia”. Ai libanesi viene infine chiesto un pensiero speciale per i medici, le infermiere e i paramedici della Croce rossa che si sacrificano per i cittadini, oltre a restare al fianco delle organizzazioni umanitarie per permettere loro di perseguire la missione.
07/04/2016 13:08