24/09/2024, 13.43
COREA DEL SUD-VATICANO
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'Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo' il tema e il logo della Gmg2027 di Seoul

Presentati in una conferenza stampa tenuta oggi in Vaticano alla presenza dell'arcivescovo della capitale coreana. Il 24 novembre in San Pietro la consegna della Croce che accompagna gli incontri dei giovani con il Papa. Mons. Chung sulla presenza di giovani da Pyongyang: "Desideriamo tanto invitarli. Ma la situazione politica di oggi non lo favorisce".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Avrà per tema “Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo” (Gv. 16,33) la Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Seoul nel 2027. Il versetto evangelico scelto da papa Francesco è stato annunciato oggi in una Conferenza stampa tenutasi in Vaticano durante la quale è stato presentato anche il logo dell’appuntamento che a più di trent’anni dalla Gmg di Manila del 1995 riporterà in Asia il grande incontro dei giovani di tutto il mondo con il pontefice. Il logo è formato da una croce stilizzata rossa e blu - il cui disegno si ispira all'arte tradizionale coreana e incorpora i caratteri Hangul che rappresentano Seoul - davanti a un cerchio giallo che rappresenta Cristo luce del mondo.

All’incontro con la stampa di oggi - insieme al card. Kevin J. Farrell, prefetto del dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita - erano presenti l’arcivescovo della capitale coreana mons. Peter Chung Soon-Taick, il suo vescovo ausiliare Paul Lee Kyung Sang che è il coordinatore generale per la Gmg2027 e Gabriela Kim Su-Ji, una giovane coreana. Nei giorni scorsi dell’appuntamento di Seoul si è parlato durante la visita ad limina che i vescovi coreani hanno compiuto in Vaticano. E all’orizzonte c’è un primo appuntamento imminente: il 24 novembre - solennità di Cristo Re, giorno in cui la Chiesa celebrerà la Giornata mondiale della gioventù 2024 in tutte le diocesi - nella basilica di San Pietro alla presenza del Papa avverrà la consegna all’arcidiocesi di Seoul della Croce dei giovani e dell’icona di Maria Salus populi romani che da 40 anni, ormai, accompagnano ciascuna Gmg. A consegnare i due simboli, in un'ideale passaggio di testimone, saranno i giovani di Lisbona, dove nel 2023 si è tenuto l'ultimo incontro internazionale.  

“La GMG di Seoul 2027 sarà più di un semplice raduno - ha detto mons. Chung -. Sarà un viaggio significativo in cui i giovani, uniti a Gesù Cristo, rifletteranno e discuteranno sulle sfide moderne e sulle ingiustizie che devono affrontare. Sarà una grande celebrazione che permetterà a tutti di sperimentare la cultura vibrante ed energica creata dai giovani coreani. Attraverso questo viaggio collettivo, i pellegrini della Gmg diventeranno ‘missionari coraggiosi’, ispirati a vivere la gioia del Vangelo che hanno trovato”.

“Quella in Corea sarà la prima Gmg in un Paese non a maggioranza cristiana - ha ricordato ancora l’arcivescovo di Seoul -. Oggi il 50% della popolazione coreana non si riconosce in nessuna religione, il 20% sono buddisti, noi cattolici siamo l’11%, mentre i protestanti sono quasi il 20%. Lavoreremo per includere persone di ogni gruppo di questo spettro religioso”. Da parte sua il card. Farrell ha sottolineato come “il dinamico contesto asiatico farà riflettere i giovani sul dialogo tra fede e modernità: sullo sfondo vi sono le sfide di portata globale con le quali oggi i giovani si confrontano: pensiamo alla perdita di senso che spesso caratterizza la vita nelle società più sviluppate, alla rivoluzione digitale, alla crisi climatica, alle disuguaglianze economiche”.

Interpellato sulla possibilità che la Gmg di Seoul possa essere l’occasione per realizzare il desiderio espresso in passato da papa Francesco di recarsi in Corea del Nord, il prefetto del dicastero vaticano che promuove l'evento ha risposto di “non averne idea” al momento. “Dipende da un invito di Pyongyang. Finché non c’è, si tratta di un’ipotesi su cui non lavoriamo”. Anche sulla possibilità che giovani che vivono in Corea del Nord possano essere presenti alla Gmg le difficoltà restano grandi. “Noi desideriamo tanto invitarli - ha detto mons. Chung, che in quanto arcivescovo di Seoul è anche l’amministratore apostolico della capitale nord-coreana -. Ma attualmente sia la situazione internazionale sia le relazioni politiche tra Seoul e Pyongyang non favoriscono questa presenza”.

In ogni caso - ha ricordato mons. Lee - “in una realtà persistente di ‘nazione divisa’, negli ultimi sette decenni la Chiesa ha lavorato diligentemente per risolvere i conflitti insiti in questa divisione, cercando la pace e l'unità per il popolo coreano. I nostri giovani rimangono aperti al dialogo interreligioso e aspirano a una coesistenza armoniosa e pacifica”. Il vescovo coordinatore della Gmg ha anche aggiunto che nel suo cammino di preparazione la Chiesa coreana conta di portare 1000 giovani a Roma per l'appuntamento mondiale in occasione del Giubileo, in programma la prossima estate.

Da parte sua Gabriela Kim Su-Ji - che già partecipò al Sinodo dei giovani nel 2018 - ha ricordato le difficoltà vissute anche in Corea dai giovani a causa della pandemia da Covid-19. “Ora che possiamo riunirci di nuovo - ha spiegato - dobbiamo affrontare la sfida di un gregge disperso, che fatica a trasmettere l'esperienza della fede. Tuttavia, sono fiduciosa che la GMG di Seul 2027 offrirà un'opportunità cruciale per riaccendere questa fiamma, non solo in Corea ma anche in tutto il mondo”.

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