“Voglio il suffragio universale”: il benvenuto di Hong Kong a Zhang Dejiang
Il presidente dell’Assemblea nazionale del Popolo cinese, anche capo dell’Ufficio per i rapporti con Hong Kong e Macao, è atterrato nel Territorio. È il più importante leader comunista a visitare l’ex colonia britannica dal 2012. I democratici gli fanno trovare un grande striscione su una collina, che chiede il diritto al voto. L’ex governatore del Guangdong: “Sono qui per ascoltare, vedere e parlare”. Sequestrati ai giornalisti gli ombrelli, simbolo delle proteste del 2014.
Hong Kong (AsiaNews) – L’imponente servizio di sicurezza schierato dal governo di Hong Kong per evitare “problemi” con l’arrivo del leader comunista Zhang Dejiang non ha funzionato come previsto. Un enorme striscione giallo è stato infatti srotolato sulla Beacon Hill in concomitanza con l’atterraggio dell’ospite: sopra si legge “Io voglio un vero suffragio universale”. È il benvenuto che i democratici dell’ex colonia britannica hanno preparato per il presidente dell’Assemblea nazionale del Popolo cinese, anche capo dell’Ufficio per i rapporti con Hong Kong e Macao, che inizia oggi tre giorni di visita ufficiale.
In un post pubblicato sui social network si legge: “Lo striscione è il souvenir della Lega dei democratici per Zhang Dejiang. Lo scopo di questo regalo è mostrare la determinazione degli abitanti di Hong Kong, che vogliono vera democrazia e libertà. Serve anche a dire ai leader dello Stato cinese in visita: non potete fare finta di essere ciechi”.
La Beacon Hill si trova nel Parco Lion Rock, divenuto uno dei simboli della protesta nota come “Occupy Central” che tenne in scacco il governo locale per mesi chiedendo il suffragio universale. Nel 2014, al culmine delle proteste, un gruppo di scalatori si appese alla roccia per srotolare lo stesso cartellone affisso per la visita di Zhang. E molti associano lo “spirito della Lion Rock” alla volontà di una vita migliore: il riferimento è al dramma televisivo degli anni ’70, trasmesso dalla RTHK e chiamato “Under the Lion Rock”.
Quella di Zhang è la visita di più alto livello dal 2012, quando l’allora presidente Hu Jintao visitò Hong Kong per alcuni giorni. Noto per il suo “pugno di ferro”, Zhang è il “numero 3” della politica cinese dopo il presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang: egli guida il “Parlamento cinese” e dà la linea sui rapporti con le ex colonie. Nei tre giorni di visita parteciperà a un Forum sulla “nuova Via della Seta” e a diversi altri incontri locali.
Per cercare di evitare ogni riferimento politico almeno all’aeroporto, in attesa dell’ospite, la polizia ha “requisito” ai giornalisti presenti gli ombrelli e persino un fazzoletto – 40 centimetri per 40 – usato per coprire l’obiettivo di una telecamera. Gli ombrelli, e in modo particolare quelli di colore giallo, sono stati uno dei simboli più noti delle proteste anti-Pechino degli anni scorsi.
Appena atterrato, il politico ha cercato di dare segnali positivi: “Come prima cosa, chiedo ai nostri amici nei media di aiutarmi a portare i più calorosi saluti del presidente Xi Jinping e i suoi migliori auguri a tutto il popolo di Hong Kong”. Poi ha aggiunto: “C’è bel tempo a Hong Kong e c’è bel tempo a Pechino. Abbiamo tutti bel tempo”.
Dopo aver brevemente ricordato i suoi anni come governatore del Guangdong, ha dichiarato: “Per prima cosa voglio vedere. Soprattutto i cambiamenti di questi ultimi anni, vecchi e nuovi amici, la vita di chi vive qui”. Subito dopo “voglio ascoltare: il capo del governo e tutti i settori della società, per capire come mettere meglio in pratica i principi del concetto ‘una nazione, due sistemi’ e la Basic Law”. Infine viene il “parlare: pronuncerò alcuni discorsi ufficiali, soprattutto ai banchetti e agli incontri ufficiali”.