‘Fratelli Tutti’, Una chiamata all'unicità e all'interdipendenza dell'umanità
Secondo un esponente Baha’i indiano, l’enciclica “indica i molteplici mali dell'attuale società mondiale e offre non solo speranza, ma numerose soluzioni pratiche per le persone, siano essi capi di comunità religiose, capi di governi o Stati o semplice gente comune, credente o non credente”.
Mumbai (AsiaNews) - L'enciclica di Papa Francesco Fratelli Tutti è una profonda guida spirituale sullo sfondo della pandemia e del conseguente turbamento socio-economico-politico. Ricordando la vita esemplare di san Francesco d'Assisi, che sostenne la fraternità e l'amicizia sociale in tutti i settori della società, indipendentemente da razza, religione e genere, compresi gli esseri non viventi, papa Francesco indica i molteplici mali dell'attuale società mondiale e offre non solo speranza, ma numerose soluzioni pratiche per le persone, siano essi capi di comunità religiose, capi di governi o Stati o semplice gente comune, credente o non credente.
Riferimenti e citazioni dalla Bibbia e figure importanti che hanno svolto un ruolo significativo durante lo svolgersi della storia del cristianesimo ricordano alla generazione attuale di non ignorare insegnamenti significativi del passato. Attraverso la menzione del Mahatma Gandhi, del rabbino Hillel, del grande imam Ahmad Al-Tayyeb, di Martin Luther King, dell'arcivescovo Desmond Tutu, viene offerta una prospettiva interreligiosa che sottolinea la portata universale del messaggio del Papa.
Nell'affrontare le molte sfaccettature della grave realtà esistenziale dell'umanità, il Papa lamenta il suo fallimento nell'apprendere qualche lezione dalle "molte guerre e disastri". Le ragioni di tali fallimenti vengono da dubbi, idee sbagliate, pregiudizi, sospetti e gretto interesse personale che assediano nazioni e popoli nelle loro relazioni reciproche.
Questo non vuol dire che non siano stati fatti tentativi positivi di riconciliazione e riavvicinamento che infondono ottimismo per il futuro. Eppure "[siamo] più soli che mai in un mondo sempre più massificato che promuove interessi individuali e indebolisce la dimensione comunitaria della vita". Il rimedio a tali comportamenti è la vera fraternità sociale che così il Papa elabora: “'Abbiamo bisogno di una comunità che ci sostenga e ci aiuti, nella quale possiamo aiutarci a vicenda per continuare a guardare avanti. Quanto è importante sognare insieme… Da soli rischiamo di vedere miraggi, cose che non ci sono. I sogni, invece, si costruiscono insieme. Sogniamo, quindi, come un'unica famiglia umana, come compagni di viaggio che condividono la stessa carne, come figli della stessa terra che è la nostra casa comune, ognuno di noi portando la ricchezza delle proprie convinzioni, ciascuno con la sua voce, fratelli e sorelle tutti".
Ad un altro livello c'è un appello per la creazione di un nuovo sistema di governo che metta fuori legge la guerra, i fallimenti del capitalismo di mercato, l'oppressione delle masse basata sul "principio di 'divide et impera', le nuove forme di colonizzazione culturale.
La pandemia del Covid-19 ha messo in luce l'incapacità degli Stati-nazione di lavorare insieme. “Nonostante tutta la nostra iperconnettività, abbiamo assistito a una frammentazione che ha reso più difficile risolvere i problemi che riguardano tutti noi”.
In qualità di fiduciario nazionale della Comunità bahá'í dell'India e Segretario generale della Temple of Understanding India Foundation, un'associazione interreligiosa globale, approvo pienamente l'appello di papa Francesco all'intera razza umana per rimediare alla frammentazione planetaria odierna causata dal Coronavirus e alle tensioni che emergono dal processo di transizione a lungo termine di un mondo da diviso a unito. Il mondo ha un disperato bisogno di un'etica condivisa, un quadro sicuro per affrontare le crisi che si accumulano.. Gli scritti della fede bahá'í forniscono intuizioni significative che danno forma al discorso contemporaneo; per esempio, l'idea distorta che l'interesse personale e il consumismo, lungi dal dover essere frenati, guidino la prosperità e che il progresso dipenda dalla sua espressione attraverso una concorrenza incessante. L'imminente collasso del sistema, il crollo dell'economia globale e le sofferenze diffuse, sono indicativi che questo giorno della resa dei conti potrebbe aprire la strada alla redenzione a lungo attesa dell'umanità.
Fratelli Tutti sottolinea sia la fraternità che l'amicizia sociale; in altre parole, l'unità e l'interdipendenza dell'umanità. In quanto una delle principali figure morali del mondo, papa Francesco è idoneoa lanciare tale appello globale, per la ricostruzione e la smilitarizzazione del mondo intero, un mondo organicamente unificato in tutti gli aspetti essenziali della sua vita.
La mia lettura dell'Enciclica insieme alle mie convinzioni negli insegnamenti di Bahá'u'lláh, fondatore della Fede Bahá'í, hanno rafforzato la mia convinzione che per quanto grande sia il tumulto, il periodo in cui si sta muovendo l'umanità si aprirà a ogni individuo, ogni istituzione e ogni comunità sulla terra opportunità senza precedenti di partecipare allascrittura del futuro del pianeta.
*A. K. Merchant è il Segretario generale del Temple of Understanding India Foundation, National Trustee, Lotus Temple e Bahá’í Community of India. E’ anche National Trustee, Sarvodaya International Trust; Secretary, Parkash Foundation (Resource Centre for Differently-abled Children); Associate Secretary, Global Warming Reduction Centre; Visiting Faculty, Centre for Cultural Resources & Training, Ministry of Culture, Government of India. Esperto per studiosi di ricerca iscritti per "educazione interreligiosa e cultura indiana" del Jawaharlal Nehru Memorial Fund; Naturopata e consulente per la psicoterapia positiva.