Papa: ‘vengo in Romania come pellegrino e fratello’
Videomessaggio di Francesco al popolo romeno alla vigili del viaggio che dal 31 maggio al 2 giugno compirà del Paese. Domenica la beatificazione di sette vescovi martirizzati dal regime comunista.
Città del Vaticano (AsiaNews) – "Vengo in Romania, Paese bello e accogliente, come pellegrino e fratello". Sono le prime parole del videomessaggio che papa Francesco ha rivolto al popolo romeno, alla vigilia del viaggio che compirà in quel Paese dal 31 maggio al 2 giugno.
Francesco sottolinea in particolare “i vincoli di fede” e, in particolare , “il legame che univa Pietro e Andrea” che portò la fede in queste terre. “Fratelli di sangue – ha detto - lo furono anche nel versare il sangue per il Signore. E tra voi ci sono stati tanti martiri, anche in tempi recenti, come i sette vescovi greco-cattolici che avrò la gioia di proclamare beati. Ciò per cui hanno sofferto, fino ad offrire la vita, è un'eredità troppo preziosa per essere dimenticata. Ed è un'eredità comune, che ci chiama a non prendere le distanze dal fratello che la condivide”.
“Vengo tra voi – ha detto ancora - per camminare insieme. Camminiamo insieme quando impariamo a custodire le radici e la famiglia, quando ci prendiamo cura dell'avvenire dei figli e del fratello che ci sta accanto, quando andiamo oltre le paure e i sospetti, quando lasciamo cadere le barriere che ci separano dagli altri”.
Bucarest, Bacau, Sumuleu-Ciuc, Iasi, Sibiu, Blaj sono le tappe della visita in Romania, quinto viaggio internazionale del 2019 di papa Francesco. Nel briefino i presentazione del viaggio, il direttore ad interim della Sala Stampa Vaticana, Alessandro Gisotti, ha sottolineato il carattere ecumenico della visita in un Paese a maggioranza ortodossa e nel quale le Chiese cattolica – quella latina e quella greco-cattolica – furono soppresse nel 1948 dal regime comunista. E’ in tale azione che furono imprigionati e uccisi i sette vescovi che il Papa beatificherà domenica a Blaj, in Transilvania.