Giovane cattolica tribale nel gruppo Onu sui cambiamenti climatici
“La mia famiglia e gli antenati hanno protetto la natura e la foresta”, “quindi sento l'esperienza vissuta e lo studio che ho seguito insieme al lavoro di ricerca mi ha permesso di comprendere il ruolo delle comunità indigene nella lotta alla crisi climatica e sento che siamo noi giovani che dobbiamo essere i protagonisti del Climate Action”.
Mumbai (AsiaNews) - Archana Soreng, una giovane cattolica tribale di Sundergarh Odisha, appassionata di problemi indigeni e cambiamenti climatici, è stata nominata dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel suo nuovo gruppo consultivo. Tale gruppo è composto da giovani leader che forniranno approcci e soluzioni per affrontare il peggioramento della crisi climatica durante Covid-19.
L'arcivescovo John Barwa di Cuttack-Bhubaneswar, che l'ha visitata questa mattina per congratularsi con lei, scrive: “i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale sono diventati un problema scottante nella situazione attuale. Mi congratulo con la signorina Archana Soreng, una ragazza cattolica del distretto di Sundargarh, che è stata nominata dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nuovo gruppo consultivo composto da sette giovani leader ambientalisgi di tutto il mondo che forniranno prospettive, idee e soluzioni per affrontare il peggioramento della crisi climatica”.
“Soreng - scrive ancora l'arcivescovo - è ex coordinatrice nazionale della Tribal Commission at Adivasi Yuva Chetna Manch, All India Catholic University Federation (AICUF). Come studentessa ha mostrato capacità di guida in una determinata situazione. Spero che farà bene nell’affrontare i problemi del clima indiano a livello ONU. Auguro tutto il successo come promotrice delle conoscenze e pratiche tradizionali e possa contribuire agli sforzi globali sul cambiamento del clima”.
Archana Soreng ha dichiarato ad AsiaNews: "La mia famiglia e gli antenati hanno protetto la natura e la foresta attraverso la conoscenza e le pratiche tradizionali. Mio padre ha praticato pratiche medicinali indigene.
Quindi sento l'esperienza vissuta e lo studio che ho seguito insieme al lavoro di ricerca mi ha permesso di comprendere il ruolo delle comunità indigene nella lotta alla crisi climatica e sento che siamo noi giovani che dobbiamo essere i protagonisti del Climate Action.
Le comunità indigene hanno protetto la loro foresta e la loro natura attraverso i loro Comitati di protezione forestale a guida comunitaria con l'aiuto delle loro conoscenze e pratiche tradizionali.
Se parliamo di inquinamento da plastica, i membri della comunità hanno un modo di vivere alternativo, come l'uso di piatti di foglia, tappeti fatti con foglie di dattero e anche l'uso di letame di vacca per pulire il pavimento. Sono tutte pratiche.
Anche in termini di prevenzione degli incendi boschivi, durante le estati si recano nella foresta facendo con la falce delle fasce tagliafuoco tra le foglie secche per prevenire gli incendi .. e anche se c’è un incendio, insieme lo fermeranno.
Così c’è il modo giusto per la scarsità d'acqua e pratiche tradizionali per il ringiovanimento dell'acqua.
Sono a Odisha e lavoro come ricercatore a Vasundhara Odisha, un Action Research e Policy Advocacy Organisation che si occupa di governance delle risorse naturali e diritti tribali in materia di cambiamenti climatici.
Ho lavorato alla conservazione della documentazione e alla promozione delle conoscenze e pratiche tradizionali delle comunità indigene e del loro ruolo nella lotta alla crisi climatica”.
25/09/2019 11:19