Card. Gracias: una Giornata di preghiera per la pandemia e per promuovere la fraternità
Il porporato ha scritto agli esponenti delle altre religioni presenti nel Paese, oltre che ai vescovi, per invitarli a unirsi alla Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità. Ram Puniyani, noto attivista e presidente del Centre for Study of Society and Secularism, che ha dichiarato ad AsiaNews: "L'appello per la Giornata mondiale può essere un'occasione in cui ci impegniamo a pensare razionalmente per sradicare la pandemia”.
Mumbai (AsiaNews) – Tutti noi “figli di Dio, fratelli e sorelle di una grande famiglia”, siamo chiamati a vivere la cultura del dialogo e riunirci insieme e pregare Dio perché ci salvi dalla Pandemia: “la nostra unica speranza è che Dio Onnipotente lo faccia e aiuti scienziati e ricercatori a trovare la cura”. Il cardinal Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e presidente della Conferenza episcopale indiana (CBCI), spiega così ad AsiaNews la lettera che ha scritto agli esponenti delle altre religioni presenti nel Paese, oltre che ai vescovi, per invitarli a unirsi alla Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità promossa per domani dall’Alto comitato per la fratellanza umana.
"Ho scritto anche – ha detto il cardinale ad AsiaNews - a mio fratello Maulana Mamood Madani, segretario generale di Jamiat-Ulama-i-Hind”. “Il digiuno del Ramadan di questo mese – ha aggiunto - aiuta a passare il tempo a riavvicinarsi a Dio nella preghiera, rafforzando i sentimenti di amore per i bisognosi attraverso la pratica dello Zakat, e ha aumentato la solidarietà con i sofferenti e gli emarginati”.
Nella sua lettera, il card. Gracias ha ricordato la visita di papa Francesco ad Abu Dhabi, “quando il Papa ha firmato lo storico documento sulla Fraternità umana insieme al Grande Imam di Al Azhar. Quel documento congiunto ci ha dato molto su cui riflettere e ha impegnato pubblicamente tutti i musulmani e i cristiani ad adottare una cultura del dialogo come percorso, la mutua cooperazione come codice di condotta e la comprensione reciproca come metodo”.
L'arcivescovo Felix Machado, segretario generale della CBCI, ha ricordato ad AsiaNews che “è tradizione della Chiesa cattolica organizzare una giornata di preghiera e di digiuno in occasioni molto importanti. Così è stato, ad esempio, dopo gli attentati alle Torri gemelle del 2011, quando Giovanni Paolo 11 ha convocato una Giornata di preghiera ad Assisi, che si è svolta nel gennaio 2002. “Ho viaggiato – ha ricordato mons. Machado, che è stato sottosegretario del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso dal 1999 al 2008 - con il cardinale Ratzinger in treno per Assisi, per l'evento del 2002, che comprendeva rabbini, muftis, sciamani e saggi”. “Fu riunirsi e pregare", non “pregare insieme". “Anche in questa situazione di pandemia, dobbiamo riunirci ... e pregare. Sono quasi certo che se non ci fossero blocchi per la pandemia, papa Francesco avrebbe convocato un incontro ad Assisi. Questo è un momento molto importante e significativo nel mondo”. “Credo – conclude - nel potere della preghiera. Pregare, pregare, pregare: in questa attuale emergenza ognuno deve pregare. Chiederei persino a un non credente di pregare a modo suo e questa iniziativa del 14 maggio conferma l'impegno irrevocabile della Chiesa nel dialogo interreligioso, nell'armonia, nella solidarietà e nello stabilire la pace nel mondo "
Di particolare significato quanto affermato dal dottor Ram Puniyani, noto attivista e presidente del Centre for Study of Society and Secularism, che ha dichiarato ad AsiaNews: "L'appello per la Giornata mondiale può essere un'occasione in cui ci impegniamo a pensare razionalmente per sradicare la pandemia”. Essa “ci insegna correttamente che siamo UNO come umanità e dobbiamo agire all'unisono e razionalmente, con spirito scientifico per proteggere la nostra società da questa pericolosa pandemia. Offre l'opportunità di riunirci come un unica umanità, tenendoci per mano e fianco a fianco per impegnarci a considerare il benessere reciproco. Questa può essere l'occasione per ricordare a noi stessi come la razza umana sopravvivrà solo sentendosi parte della comunità globale, oltrepassando i confini di nazioni, razza e religioni”.
Il dott. AK Merchant, segretario generale, Fondazione Temple of Understanding India, Baha'i Community of India ha detto ad AsiaNews: "Ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle cristiani nelle preghiere, guidati da Sua Santità Papa Francesco. Quali che siano le tribolazioni che un mondo in conflitto deve affrontare nelle settimane e nei mesi a venire, come credente, desidero unirmi ad altri come me, nell'offrire preghiere all'Onnipotente per la sicurezza e la buona salute di tutti coloro che combattono la pandemia globale. Possa la promessa di ricongiungimento nei regni eterni offrire conforto a coloro che hanno perso i loro cari".
“La cosa più importante – ha concluso - è, naturalmente, cercare il ricorso al potere della preghiera e della meditazione, che deve andare di pari passo con il meglio di ciò che le scienze mediche possono offrire in combinazione con i servizi disinteressati di medici e operatori sanitari qualificati”.