Papa Francesco accetta la rinuncia dell’arcivescovo di Bangkok

La notizia diffusa nel giorno in cui il card. Kriengsak Kovithavanij, secondo porporato della storia della Thailandia, ha compiuto l’età canonica dei 75 anni. Nominato amministratore apostolico della Chiesa della capitale il vescovo di Chang Mai, mons. Vira Arpondratana.


Città del Vaticano (AsiaNews) - Papa Francesco ha accettato le dimissioni del card. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij dalla guida dell’arcidiocesi di Bangkok. L’annuncio è stato dato dalla Sala stampa vaticana oggi, proprio nel giorno in cui il porporato ha compiuto 75 anni, l’età fissata dal Codice di diritto canonico per tutti i vescovi per la presentazione al pontefice della rinuncia per raggiunti limiti di età. Papa Francesco per il momento non ha però designato un successore: la guida dell’arcidiocesi di Bangkok è stata affidata provvisoriamente al vescovo di Chang Mai, mons. Francis Xavier Vira Arpondratana.

Eretta come vicariato apostolico del Siam nel 1662, l'arcidiocesi di Bangkok conta oggi poco più di 122mila fedeli, che corrispondono allo 0,9% della popolazione locale, in stragrande maggioranza buddhista. La Chiesa locale conta 59 parrocchie, nelle quali svolgono il loro ministero circa 240 sacerdoti tra clero diocesano, religiosi e sacerdoti di istituti missionari. 

Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij è il secondo cardinale della storia della Chiesa thailandese, dopo il suo predecessore sulla cattedra di Bangkok, Michael Michai Kitbunchu, oggi 95enne arcivescovo emerito che ha guidato questa Chiesa dal 1972 al 2009. Nato il 27 giugno 1949 a Ban Rak, nell’arcidiocesi di Bangkok, Kriengsak Kovithavanij venne ordinato sacerdote diocesano proprio dal’arcivescovo Kitbunchu nel 1977. Dopo essere stato rettore del seminario maggiore nazionale di Sampran e parroco della cattedrale, nel 2007 era stato nominato da Benedetto XVI vescovo di Nakhon Sawan. Due anni dopo era poi stato trasferito a Bangkok, raccogliendo l'eredità del card. Kitbunchu. Papa Francesco lo ha poi creato cardinale nel concistoro del 14 febbraio 2015.

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