Sheikh Hasina grida al complotto dei cristiani. L'arcivescovo di Dhaka: idea assurda
di Sumon Corraya

La premier del Bangladesh ha affermato che i cristiani vorrebbero "ritargliarsi uno Stato loro" al confine con il Myanmar. Il presidente della Conferenza episcopale del Bangladesh, mons. Bejoy N. D'Cruze, ieri ha diffuso un comunicato in cui dichiara che si tratta di un'idea assurda: "Salvaguardiamo la sovranità del Paese".


Dhaka (AsiaNews) - La prima ministra del Bangladesh Sheikh Hasina ha lanciato un accusa contro i cristiani che - a suo dire - insieme a forze internazionali starebbero ordendo un complotto per “ritagliarsi uno Stato cristiano come Timor Est” tra il Bangladesh e il Myanmar. Queste parole sono state pronunciate la settimana scorsa a Gonobhavan durante un incontro con i leader dei 14 partiti che fanno parte dell'alleanza di governo.

La premier, a capo dell'Awami League, ha aggiunto che a gennaio, prima delle elezioni, le era stata offerta una rielezione sicura se avesse permesso a una nazione straniera di stabilire una base aerea in Bangladesh. Hasina non ha rivelato ulteriori dettagli ma faceva probabilmente riferimento all'isola di St. Martin, nella parte più meridionale del Paese: in passato aveva già accusato l'opposizione, rappresentata dal Partito nazionalista del Bangladesh, di voler cedere l'atollo agli Stati Uniti, i quali, però, hanno sempre smentito le affermazioni.

Hasina ha poi proseguito promettendo di resistere a qualsiasi tentativo di distruggere la stabilità regionale e ha affermato di essere determinata a combattere tali cospirazioni. "L'offerta è arrivata da un uomo bianco", ha detto la premier, anche in questo caso senza fornire ulteriori informazioni.

Ieri mons. Bejoy N. D'Cruze, arcivescovo di Dhaka e presidente della Conferenza episcopale del Bangladesh, ha diffuso un comunicato stampa in cui esprime sorpresa e preoccupazione per l'accusa della premier. 

“La rinomata figlia del padre della nazione, Bangabandhu, l’onorevole premier Sheikh Hasina, lavora instancabilmente per salvaguardare la libertà e lo sviluppo della nostra nazione. Ha svolto un ruolo coraggioso e continuo nel proteggere la sovranità del Bangladesh. Noi, cristiani del Bangladesh, riconosciamo e sosteniamo con gratitudine i suoi sforzi”, si legge nella dichiarazione.

“Come leader cristiani, noi della Conferenza episcopale cattolica del Bangladesh e del Forum delle Chiese unite, siamo sorpresi e preoccupati da questa notizia. Nel mondo globalizzato e secolare di oggi, la nozione di ‘Stato cristiano’ è assurda”, prosegue il comunicato. 

L’arcivescovo Bejoy, che guida anche il Forum delle Chiese unite in Bangladesh, ha aggiunto: “Una simile cospirazione non è condivisibile o accettabile. Siamo d'accordo con l'onorevole premier Sheikh Hasina e sosteniamo i suoi sforzi per salvaguardare la sovranità del Bangladesh. Preghiamo anche per il suo continuo impegno in questo senso”.

L’arcivescovo ha anche parlato della possibilità che alcuni sfruttino la dichiarazione della prima ministra per turbare l'armonia comunitaria e ha invitato le autorità a garantire che la sicurezza della comunità cristiana in questi momenti. 

I cristiani del Bangladesh hanno fatto eco ai sentimenti dell'arcivescovo Bejoy. Sukumar Gomes, operatore di una ong, ha detto: "Noi cristiani in Bangladesh viviamo in pace e manteniamo la fratellanza. Ci opponiamo a qualsiasi intervento straniero nel nostro Paese”.

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