26/11/2019, 11.53
RUSSIA
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‘Distruttologia’: la lotta alle sette nella Chiesa ortodossa

di Vladimir Rozanskij

Pubblicato il primo manuale che studia i fenomeni distruttivi delle sètte, dalla pubblicità, al commercio ingannevole, fino al terrorismo. Alleanza fra Ministero della pubblica istruzione e Patriarcato di Mosca. Presi di mira servizi di magia e occultismo, come pure giochi suicidali, diete estreme, dissenso medicinale. Presi di mira anche Testimoni di Geova, evangelici battisti, pentecostali.

Mosca (AsiaNews) - Il primo manuale di “distruttologia” è stato presentato nei giorni scorsi in Russia. Il suo autore, Roman Silant’ev (foto 2), ha esposto i contenuti di questa nuova scienza in un’intervista a Intefax-Religija. Si tratta dello studio della “formazione distruttiva” in campo religioso e sociale, un pericolo denunciato dagli ortodossi negli ultimi 30 anni, dopo la fine del comunismo.

Il contrasto all’estremismo settario, in campo inter-cristiano e interreligioso, è una delle preoccupazioni più urgenti della Chiesa ortodossa russa.  Per questo essa ha insistito per ottenere una legge che proibisca le attività “non registrate”, come la predicazione in strada e nelle case, tipica di movimenti come i Testimoni di Geova, gli evangelici Battisti o Pentecostali. Ora esiste anche la nuova disciplina scientifica, il “distruttivismo”, che si occupa dello studio delle sette e del loro influsso su persone e società.

Secondo Silant’ev, sono ormai alcuni anni che la scienza della distruttologia è oggetto di elaborazione specifica in varie università russe, in particolare all’Università Lomonosov di Mosca, la più antica e importante di tutto il paese, dove la Chiesa ortodossa ha oggi importanti legami. Il rettore dell’università, Viktor Sadovnichij, è stato appena rieletto per il quinto mandato non senza polemiche, proprio a causa delle sue protezioni statali ed ecclesiastiche.

La nuova disciplina è sponsorizzata ufficialmente dal ministero russo della Pubblica istruzione, come mezzo per prevenire l’estremismo religioso e il terrorismo; i massimi esponenti del patriarcato di Mosca, come il patriarca Kirill (Gundjaev) e il metropolita Ilarion (Alfeev) invocano da anni il sostegno degli specialisti nello studio delle religioni e delle comunità più controverse del paese. Tra i professori incaricati di studiare la questione vi sono anche medici e psichiatri, a cui è stato chiesto di esaminare i sintomi dei fenomeni “distruttivi”.

Secondo il manuale di Silant’ev, le ideologie distruttive, si esprimono in forme piuttosto varie, sia quelle organizzative esplicite, sia nelle diverse varianti di sotto-cultura, finta scienza, forme di intrattenimento e perfino giochi diffusi dai mezzi informatici e dalla stampa. Viene chiamata “distruttiva” qualunque forma di propaganda che rovina la psiche delle persone, attentando all’istituto della famiglia tradizionale e fomentando il conflitto sociale a vari livelli.

L’attività dei gruppi distruttivi va dalla pubblicità al commercio ingannevole, fino al terrorismo vero e proprio, secondo uno schema definito in quattro livelli: 1) perdita di tempo e di soldi negli psico-culti, nelle sètte a finalità commerciali e nelle organizzazioni pseudo-sportive; 2) perdita anche della salute nelle sette totalitarie e nella sfera dei servizi di magia e occultismo; 3) gli effetti elencati portati fino all’autodistruzione (giochi suicidali, diete estreme, dissenso medicinale), e infine 4) la minaccia per l’ambiente circostante fino al terrorismo vero e proprio.

Per Silant’ev, la nuova scienza si è resa necessaria negli ultimi tempi per la crescita di organizzazioni anti-settarie, spesso più squilibrate e pericolose delle sètte stesse, in una concorrenza volta al possesso delle coscienze. Serve quindi un’autorità oggettiva, sostenuta dallo Stato e dalla Chiesa stessa. Non si tratta quindi di uno studio generico sui fenomeni religiosi, ma di un’attenzione specifica alle realtà che mettono a rischio la società.

Nell’intervista si ricorda l’attività ancora molto intensa dell’Isis in Russia, che continua a reclutare possibili militanti, e il fenomeno molto particolare della tendenza alle stragi di massa, chiamata la “sub-cultura Columbine”, con il richiamo al massacro del 1999 alla Columbine High School in Colorado, che avrebbe diversi seguaci anche in Russia. I ragazzi che in Russia cercano di attentare alla vita di compagni e professori, con diversi tragici episodi negli ultimi anni, sarebbero esponenti di una setta definita “necro-comunista”, i cui aderenti ritengono sé stessi cittadini dell’Urss ormai scomparsa, e aggrediscono i “non-cittadini” della società attuale che negano la grandezza del comunismo sovietico.

L’autore enumera anche diverse sette religiose, come pentecostali e ortodossi eretici, seguaci di santoni più o meno legati alla Chiesa. Esistono anche eretici musulmani “coranisti”, che rinnegano la dottrina musulmana tradizionale e propongono una completa revisione di essa, in forte contrasto con le autorità islamiche russe. Proprio i musulmani ufficiali di Russia, del resto, sostengono la nuova scienza “distruttologica” non meno degli esponenti della Chiesa ortodossa.

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