26/01/2020, 12.15
VATICANO
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​Papa: Cina, Dio sostenga il grande impegno messo in atto per combattere l’epidemia

Shoah, “davanti a questa immane tragedia non è ammissibile l’indifferenza ed è doverosa la memoria”. “Mai più” sia domani la preghiera di tutti. Una preghiera “per le persone malate a causa del virus che si è diffuso in Cina. Il Signore accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno della comunità cinese già messo in atto per combattere l’epidemia”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Mai più” sia la preghiera di tutti nell’anniversario della Shoah. Papa Francesco ha ricordato così, dopo l’Angelus, che domani “ricorre il 75° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz Birkenau, simbolo della Shoah. Davanti a questa immane tragedia non è ammissibile l’indifferenza ed è doverosa la memoria. Domani siamo tutti invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più!”.

Francesco ha anche pregato “per le persone malate a causa del virus che si è diffuso in Cina. Il Signore accolga i defunti nella sua pace, conforti le famiglie e sostenga il grande impegno già messo in atto dalla comunità cinese per combattere l’epidemia”.

Prima della recita della preghiera mariana, alle 20mila persone presenti in piazza san Pietro Francesco aveva commentato l’inizio della predicazione di Gesù e il suo invito alla conversione “perché il regno dei cieli è vicino. Questo annuncio è come un potente fascio di luce che attraversa le tenebre e fende la nebbia”. “L’appello alla conversione, che Gesù rivolge a tutti gli uomini di buona volontà, si comprende in pienezza proprio alla luce dell’evento della manifestazione del Figlio di Dio”. “Tante volte risulta impossibile cambiare vita, abbandonare la strada dell’egoismo, del male e del peccato perché si incentra l’impegno di conversione solo su sé stessi e sulle proprie forze, e non su Cristo e il suo Spirito. Ma la nostra adesione al Signore non può ridursi ad uno sforzo personale. Questo sarebbe anche peccato di superbia. Deve invece esprimersi in un’apertura fiduciosa del cuore e della mente per accogliere la Buona Notizia di Gesù. Il Vangelo che cambia il mondo e i cuori! Siamo chiamati, pertanto, a fidarci della parola di Cristo, ad aprirci alla misericordia del Padre e lasciarci trasformare dalla grazia dello Spirto Santo. È da qui che comincia un vero percorso di conversione”.

Dopo la recita dell’Angelus, Francesco ha ricordato che oggi si celebra la I Giornata della Parola di Dio e che è anche la “Giornata mondiale dei malati di lebbra”. “Siamo vicini – ha detto - a tutte le persone affette dal morbo di Hansen e a quanti in diversi modi si prendono cura di loro”.

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