13/02/2021, 11.07
PAKISTAN
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​Benny Mario Travas nuovo vescovo di Karachi: il mio impegno è fare ‘comunione’

di Shafique Khokhar

“La sfida per me sarà lavorare per la Comunione all'interno del clero; comunione all'interno delle parrocchie; Comunione con i fratelli protestanti e infine Comunione con tutte le persone che vivono in Pakistan”.

Karachi (AsiaNews) – I fedeli dell'arcidiocesi di Karachi hanno vissuto un'esperienza di sentimenti di gioia e di tristezza quando hanno saputo che papa Francesco ha nominato un nuovo arcivescovo dell'arcidiocesi di Karachi. Lo dice ad AsiaNews Kashif Anthony Javed, membro della Commissione per il dialogo interreligioso dell'arcidiocesi.

Sono i sentimenti di gioia, ha affermato il signor Anthony, quando hanno sentito che il vescovo Benny Mario Travas, che ha servito 24 anni come sacerdote nell'arcidiocesi e in seguito è stato nominato vescovo di Multan, ora sta tornando nella sua arcidiocesi “di casa” come arcivescovo. A rendere tristi le persone sentire che il cardinale Joseph Coutts si è dimesso, poiché tutti amavano stare con l'umile e gentile arcivescovo Joseph Coutts che sembra un Babbo Natale e si impegna nell’aiuto alle persone bisognose.

AsiaNews ha chiesto al neo-eletto arcivescovo quali sono i suoi progetti futuri per lo sviluppo dell'arcidiocesi di Karachi.

“Prima di tutto, come umile servitore del Signore, sono grato a Dio Onnipotente che mi ha scelto per servire il suo popolo come sacerdote, poi come vescovo della diocesi di Multan e ora come arcivescovo di Karachi”.

“Credo che Colui che mi ha scelto mi guiderà, mi rafforzerà e mi aiuterà con il Suo Santo Spirito nell'adempimento della Sua opera. Vorrei chiedere a tutti i fedeli e in particolare all'arcidiocesi di Karachi di pregare per me affinché io possa lavorare sull'esempio del nostro buon pastore”.

“Il primo compito che ho davanti è costruire prima la mia fraternità sacerdotale in modo da essere maggiormente aiutati ad adempiere alla nostra chiamata di essere pastori per il nostro popolo. Dopo di che c'è il compito di fornire un'istruzione di qualità ai più poveri della società. Spero di raccogliere questa sfida con i nostri fedeli laici e di offrire ai giovani maggiori opportunità per poter migliorare la loro vita attraverso una buona educazione”.

Come si è sentito quando ha saputo che stava tornando in una città molto popolosa e nella sua diocesi di origine come arcivescovo?

“Dopo il mio ministero pastorale a Multan e i tanti cambiamenti che ho dovuto fare nella mia vita, ero pronto a tutto. Karachi mi sta molto a cuore da quando sono cresciuto qui e ho servito per 24 anni come prete, quindi dovrò lavorare di più perché molti della mia famiglia e dei miei amici si aspettano molto da me. Ma, con le benedizioni del Signore e le preghiere dei miei fedeli, sono pronto per la sfida”.

Quali sono i suoi piani per l'istruzione e l'educazione delle persone e lo sviluppo dei vari ambienti?

“I miei predecessori hanno sempre dato la massima priorità all'istruzione e ho bisogno di seguire i loro passi. L'arcidiocesi di Karachi ha una rete di scuole e molte di esse forniscono istruzione ai più poveri tra i poveri della società. La mia speranza e sfida sarà quella di concentrarmi su queste scuole in modo che abbiano l'assistenza necessaria per fornire istruzione ai giovani trascurati di Karachi. L'anno scorso, la Caritas Multan aveva aiutato nell'organizzazione di un corso di formazione per giovani che si stavano preparando per gli esami CSS per essere reclutati come funzionario governativo. Questa è stata una bella esperienza che ha anche prodotto risultati e spero di offrire questa possibilità ai giovani di Karachi”.

Il cardinale Joseph Coutts aveva scelto come motto "armonia". Lei cosa sceglierà?

“Come vescovo di Multan, avevo scelto ‘comunione’ come mio motto. Questa parola ha molta profondità e significato; la comunione fa intendere che siamo persone di caste, colori, lingue e temperamenti diversi eppure, nonostante tutto questo, possiamo ancora essere uniti tra di noi, questo è ciò che chiamiamo ‘unità nella diversità’. La comunione è molto necessaria nel nostro mondo di oggi, quando la società e i media sembrano dividerci in gruppi che si combattono. La sfida per me sarà lavorare per la Comunione all'interno del clero; comunione all'interno delle parrocchie; Comunione con i fratelli protestanti e infine Comunione con tutte le persone che vivono in Pakistan”.

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