06/03/2007, 00.00
LIBANO
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Voci sul prossimo annuncio di una soluzione “saudita” della crisi politica

L’ambasciatore di Riyadh ha incontrato i vertici politici del Paese ed oggi torna a riferire. Ambienti vicini a Berri ipotizzano che alla fine della settimana si possano conoscere i termini di un accordo tra maggioranza e opposizione.

Beirut (AsiaNews) – Si moltiplicano le dichiarazioni di ottimismo di leader politici libanesi e ambienti diplomatici che ci si avvii verso la soluzione della crisi libanese. Centrale, dopo il positivo andamento dell’incontro tra re Abdallah e il presidente Ahmadinejad, il ruolo che sta assumendo l’Arabia Saudita, molto attiva anche in vista del vertice arabo in programma a Riyadh per la fine del mese. L’ambasciatore saudita a Beirut, Abdul Aziz Khojah, torna oggi a riferire, dopo che ieri, in 24 ore, ha incontrato, nell’ordine, il presidente del Parlamento Nabih Berri, il presidente della Repubblica Emile Lahoud e il capo del governo, Fouad Siniora. A Riyadh troverà il leader della maggioranza, Saad Hariri ed è atteso il generale Michel Aoun, capo di uno dei partiti che fanno parte dell’opposizione, guidata da Hezbollah.

Fonti vicine a Berri – che è anche il capo di Amal, uno dei partiti di opposizione – hanno detto al Daily Star che il presidente del Parlamento e Hariri si stanno coordinando per “annunciare la soluzione” e che Berri convocherà a giorni una conferenza stampa. Il quotidiano cita Arafat Hijjazi, stretto collaboratore di Berri, secondo il quale c’è “un termine, fissato alla fine di questa settimana, sotto l’insistenza, la pesante insistenza di re Abdallah”. In proposito, Assafir parla di “48 ore di contatti con i rivali libanesi, per accordarsi prima di convocarli in Arabia Saudita”.

Anche per L’Orient Le Jour “il principio di un accordo sembra acquisito”, ma aggiunge che “i termini stessi dell’iniziativa saudita restano un mistero” e che “ambienti diplomatici assicurano che non c’è una soluzione bella e pronta”. “L’opposizione – prosegue il quotidiano francofono – non nasconde la sua soddisfazione, segno senza dubbio che essa pensa che l’accordo vada secondo i suoi desideri”, mentre “Saad Hariri, Walid Joumblatto e Samir Geagea mantengono un silenzio prudente”. 

Controcorrente Al Nahar, secondo il quale “Diminuisce l’ottimismo sulla fine della crisi”. Il quotidiano a tale affermazione sulla base di una dichiarazione del ministro degli esteri saudita, Saud al-Faisal, secondo il quale “la situazione non è cambiata per ciò che riguarda le controversie politiche e la mancanza di stabilità”.

 

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