14/05/2018, 11.48
PAKISTAN
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Vescovo di Lahore: il Pakistan ha bisogno di un giornalismo di pace

di Kamran Chaudhry

Mons. Shaw interviene in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. “Pettegolezzi e articoli sensazionalistici sono la causa dei conflitti”. Giornalista musulmano: “È in corso una guerra tra canali televisivi per gli indici d’ascolto e le notizie d’ultima ora”.

Lahore (AsiaNews) – “La nostra società ha un estremo bisogno di giornalismo di pace”. Lo ha detto mons. Sebastian Francis Shaw, arcivescovo di Lahore, durante una conferenza organizzata in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che ricorreva ieri. Riprendendo il tema voluto da papa Francesco quest’anno, “La verità vi farà liberi (Gv 8,32). Fake news e giornalismo di pace”, il prelato afferma: “Abbiamo bisogno solo di storie che siano positive per la comunità. Racconti basati su pettegolezzi e pezzi d’opinione sensazionalistici sono la causa dei conflitti nel nostro Paese. Le persone devono evitare di reagire ai commenti [pubblicati sui social network] insultando altre persone o la religione”.

Lo scorso 12 maggio mons. Shaw ha partecipato ad un simposio che si teneva al Rabita Manzil, l’ufficio della Commissione per le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale pakistana. Insieme a lui, diversi religiosi islamici e giornalisti musulmani. L’arcivescovo invita tutti gli operatori dei media a diventare parte della “santa missione e rifiutare il giornalismo di guerra”.

Hyacinth Peter, segretario esecutivo della Commissione Giustizia e pace della Conferenza dei superiori maggiori (Major Superiors Leadership Conference of Pakistan), lancia un ulteriore appello contro il maltrattamento delle vittime degli attentati. “Invece di aiutare le vittime – sostiene – i cameramen sono più interessati a raccogliere i commenti. La copertura in diretta degli incidenti terroristici aumenta la paura e il terrore nella società. Molte riviste settimanali o mensili generano guadagni assumendo reporter il cui unico compito è ricattare le persone”.

La conferenza è stata l’occasione per presentare al pubblico un breve filmato sull’attacco kamikaze del febbraio 2017 a Lahore, che ha colpito una manifestazione di farmacisti. P. Qaiser Feroz, direttore del Rabita Manzil, ha letto il messaggio del papa sulla Giornata tradotto in urdu.

Syed Farzand Ali Shah, del Daily Islam, condivide il pensiero del pontefice, ma dissente su un punto: “Il giornalismo non è una missione nel Pakistan odierno. È in corso una guerra tra canali televisivi per gli indici d’ascolto e le notizie d’ultima ora. Invece di educare le masse, l’obiettivo è fare più business”. Poi lamenta che “l’esercito pakistano ha iniziato le operazioni militari contro i talebani dopo che nel 2009 è stato diffuso il video della fustigazione di una ragazza 17enne nella regione di Swat. Ma solo in seguito è stato rivelato che il video era falso ed era stato montato da una Ong. Chiediamo rigide azioni contro simili lobby e organizzazioni”.

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