11/06/2004, 00.00
INDIA – ARABIA SAUDITA
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Vescovi indiani: dalle autorità saudite solo silenzio sul caso O'Connor

New Delhi (AsiaNews) – "Abbiamo chiesto informazioni all'ambasciata saudita su Brian O'Connor, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Se le persone coinvolte ce lo domandano, ci rivolgeremo al governo". In un'intervista ad AsiaNews padre Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale indiana (CBCI), chiarisce la posizione della CBCI sul caso O'Connor.

Brian Savio O'Connor, cittadino indiano, cattolico, è stato imprigionato 6 mesi fa in Arabia Saudita per aver predicato Gesù Cristo, per uso di droga e per vendita di liquori. I familiari di O'Connor sostengono che la polizia religiosa saudita abbia inventato l'accusa di droga. O'Connor è stato torturato e picchiato perché cristiano. Alcuni siti internet cattolici hanno lanciato una campagna a favore della liberazione di O'Connor.

Ecco il testo completo dell'intervista a p. Babu.

 

Qual è stata la risposta ufficiale della Chiesa alla situazione di Brian O'Connor?

Abbiamo chiesto all'ambasciata saudita alcune informazioni sulla notizia di questo incidente. La Conferenza episcopale ha chiesto informazioni, non ha spedito una lettera ufficiale. L'incidente è stato riportato dai giornali e per questo volevamo essere informati meglio. Non abbiamo ricevuto risposta dall'ambasciata saudita. C'è stato un fraintendimento sulla "lettera". Non è stata inviata nessuna "lettera ufficiale" all'ambasciata saudita a nome della Conferenza episcopale.

Qual è stata la reazione dei cristiani sauditi alla notizia delle torture subite da O'Connor?

Alcune organizzazioni cristiane, l'All India Catholic Union in particolare, hanno inviato un messaggio via fax all'ambasciata saudita chiedendo il rilascio di O'Connor. Hanno fatto questo in modo indipendente.

Aumenterà il coinvolgimento della chiesa se il problema non si risolverà in modo equo?

Nel caso di bisogno, possiamo rivolgerci al governo [indiano, ndr], perché questo problema deve essere affrontato tra i governi dell'India e dell'Arabia Saudita. Faremo questo se ce ne sarà bisogno. Non abbiamo ancora presentato una petizione al governo. Se c'è una domanda alla Conferenza episcopale da parte delle persone interessate, prenderemo in considerazione questo passo. Per il momento, non abbiamo intrapreso nessuna azione straordinaria.

Come vive la chiesa indiana la sua solidarietà verso un cattolico perseguitato per la sua fede?

È stato chiesto alla gente di pregare per il rilascio di Brian, nelle diocesi e nel Karnataka [lo stato di provenienza di O'Connor] in particolare. Siamo molto preoccupati per la sua situazione. La chiesa è in contatto con la sua famiglia. Nel frattempo tutti dobbiamo sperare e pregare.

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