Uttar Pradesh, il chief minister ci ripensa: il Taj Mahal è la ‘gemma dell’India’
Ieri Yogi Adityanath si è recato in visita al famoso monumento islamico dedicato all’amore eterno. Il governo aveva deciso di non stanziare fondi per la manutenzione. Il sito attrae tra i 40 e i 50mila turisti al giorno.
Agra (AsiaNews/Agenzie) – Dopo la pioggia di critiche che ha sommerso il governo dell’Uttar Pradesh per la decisione di eliminare dalle guide turistiche statali il Taj Mahal, ieri il chief minister Yogi Adityanath si è recato in visita al famoso mausoleo islamico di epoca moghul. Davanti alle telecamere è tornato sui suoi passi e ha dichiarato: “Il Taj Mahal è la gemma dell’India e un dono per il mondo intero. È parte integrante della nostra cultura e il governo è impegnato nella sua conservazione”.
Nelle scorse settimane l’amministrazione di Adityanath è stata contestata con durezza, per il fatto di aver deciso di non mettere in bilancio fondi per la manutenzione di uno dei monumenti più famosi e visitati al mondo. Conosciuto come un “inno all’amore eterno”, è stato dedicato dall’imperatore moghul Shah Jahan alla memoria della moglie Mumtaz Mahal. È considerato un capolavoro dell’arte musulmana in India e per questo inviso ai nazionalisti indù. Nel 1983 l’Unesco lo ha inserito tra i monumenti Patrimonio dell’umanità; dal 2007 fa parte delle sette meraviglie del mondo.
Il ripensamento del chief minister è dovuto alla necessità di sviluppare il turismo nello Stato indiano. Egli stesso ha dichiarato che il mausoleo di Agra “attrae centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo. Esso dà alla città riconoscimento e crea opportunità di lavoro”. Ogni giorno circa 40-50mila turisti si recano in visita e secondo Adityanath, “il numero potrebbe arrivare a 250-300mila visitatori, con il dovuto sviluppo delle strutture ricettive”.
Gli analisti avevano messo in luce come la scelta dell’esecutivo locale rischiasse di avere pesanti ripercussioni sull’indotto generato dal monumento. Primo tra tutti, il commercio delle centinaia di ambulanti che all’esterno del sito vendono souvenir. Al contrario, il governo statale aveva preferito puntare sul turismo religioso indù, destinando fondi per lo sviluppo del circuito dei luoghi dedicati al culto di Krishna (Mathura, Vrindavan and Govardhan) e di Ram, con l’annuncio della costruzione di una “imponente statua” ad Ayodhya.
07/12/2018 09:06