17/05/2016, 13.08
SRI LANKA
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Un libro presenta la leader delle tigri tamil: un “inno di pace e pentimento”

di Melani Manel Perera

Il volume autobiografico di Thamilini Jeyakkumar è stato presentato questa settimana. È ispirato al cambiamento avvenuto nell’ultimo mese di vita della donna, durante il quale ha ricevuto le cure amorevoli del medico e di amici singalesi. A loro è destinato l’intero ricavato del libro. Editore: “Tutti possono cambiare, a qualunque età”.

Colombo (AsiaNews) – Il libro autobiografico di Thamilini Jeyakkumar, leader dell’ala femminile delle tigri tamil durante la guerra civile, è un inno alla pace e alla riconciliazione nello Sri Lanka, e racconta il suo allontanamento dagli ideali violenti di guerra e vendetta. Lo ha detto Dharmasiri Bandaranayake, regista e attivista, che ha pubblicato il volume dedicato alla vita di Thamilini, deceduta lo scorso anno per un tumore fulminante. Il libro è stato scritto dalla stessa veterana mentre si trovava nel letto di un ospedale e riporta il suo cambiamento avvenuto in quella circostanza dolorosa. L’editore afferma: “Ogni persona può cambiare opinione, a qualunque età e in qualsiasi momento. Questo è quello che è avvenuto per Thamilini, che ha conosciuto l’amore, la gentilezza e l’aiuto dei singalesi attraverso le cure del medico e di alcuni amici”.

Il libro si intitola “Thiyunu Asipathaka Sevana Yata” (All’ombra di una spada affilata a doppio taglio). Tra le sue pagine si legge: “Ho capito che raggiungere una pace sincera è più difficile che fare la guerra. Ho deciso di scrivere questo libro per farvi comprendere quanti ostacoli ci siano verso il raggiungimento di una vera pace. Credo che migliaia di combattenti per la pace afferreranno le mie mani, che sollevo in aria per la vera pace”.

L’autobiografia della storica combattente è stata presentata lo scorso 13 maggio allo Sri Lanka Foundation Institute di Colombo. Scritto durante il mese e mezzo di malattia che l’ha consumata, il libro nasce dalla consapevolezza di una trasformazione e dalla necessità di lasciare un messaggio di pace alle generazioni future.

L’autrice non ha tralasciato di ammettere le colpe commesse dalla propria parte durante i combattimenti, requisito necessario per costruire rapporti sinceri su nuove basi. La molla che ha spinto al cambiamento, ha detto Bandaranayake, “sono state le cure amorevoli del medico e degli amici. Abbiamo bisogno di quel tipo di amore, gentilezza e opere di carità per cambiare un essere umano, per raggiungere la pace e la riconciliazione nel nostro Paese”.

L’editore ha poi invitato tutti i singalesi a leggere il libro di Thamilini, il cui ricavato verrà interamente devoluto – secondo il volere della stessa scrittrice – al Maharagama Cancer Hospital, dove ella era in cura. Anche il compenso dell’editore e del traduttore verrà donato alla struttura ospedaliera.

L’ex leader tamil ha scritto: “Non ci deve mai più essere la guerra, o eventi simili in cui viene versato così tanto sangue, pena e dolore”. Nell’ultimo periodo della sua vita, Thamilini ha rifiutato la guerra, ma aderito agli ideali di lotta [pacifica]. “La guerra non è la soluzione – si legge nel libro –. Abbiamo imparato dalle nostre esperienze che abbracciare le armi o fare vendetta non porta nulla di buono o giusto per la nostra società, il Paese e il mondo intero”.

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