Tokyo conferma la morte dell'ostaggio e prende tempo sullo scambio di prigionieri
Tokyo (AsiaNews) - Il governo giapponese ha confermato la morte di Haruna Yukawa, ostaggio nipponico nelle mani dello Stato islamico in Siria. L'esecutivo guidato da Shinzo Abe non ha però ancora risposto alle richieste dei terroristi, che dopo un riscatto da 200 milioni di dollari vogliono ora uno scambio di prigionieri. Al posto di Kenji Goto Jogo, giornalista cristiano ancora nelle mani del gruppo islamico, andrebbe rilasciata Sajida al-Rishawi. La donna ha cercato di farsi esplodere in Giordania dopo aver contribuito all'attentato del 9 novembre 2005 ad Amman, che uccise 60 persone. Ora si trova nelle carceri del Regno.
La pubblicazione del video che annuncia la morte del primo ostaggio è avvenuta lo scorso 24 gennaio. Nel filmato si vede Kenji Goto che tiene in mano le foto dell'esecuzione di Yukawa e implora l'esecutivo di salvargli la vita. In un primo momento, Tokyo ha preso tempo sostenendo che doveva accertare l'autenticità del girato. Dopo la conferma, ha denunciato "la terribile e imperdonabile esecuzione" del proprio cittadino e ha chiesto allo Stato islamico di "rilasciare immediatamente" Goto.
Il messaggio che propone lo scambio di prigionieri è andato in onda su radio al-Bayan, controllata dagli estremisti sunniti, che trasmette in Iraq e Siria. Il testo, che viene ripetuto a intervalli regolari, dice: "Lo Stato islamico ha portato a termine quello che aveva promesso. Ha eseguito la condanna a morte di Haruna Yukawa dopo che l'ultimatum è scaduto. Ora il secondo ostaggio chiede ai suoi parenti di fare pressione sul governo giapponese per il rilascio della nostra sorella Sajida al-Rishawi, nelle carceri degli oppressori giordani, per essere liberato".
I leader mondiali hanno espresso il proprio dolore per l'omicidio: Barack Obama l'ha definito "brutale", mentre il premier britannico David Cameron ha parlato di "barbarie". Eccezione di rilievo il governo cinese: l'ambasciatore di Pechino in Giappone ha espresso le condoglianze del proprio esecutivo, ma un editoriale apparso oggi sul Global Times - espressione del Partito comunista - attacca il sostegno nipponico agli Stati Uniti e in sostanza parla di "tragedia annunciata".
Nel testo dell'articolo si legge che "l'omicidio di ostaggi giapponesi è più o meno il prezzo che Tokyo deve pagare per il suo sostegno a Washington. Le nazioni dell'Asia orientale non rientrano negli obiettivi dei terroristi islamici o in quelli dello Stato islamico, a meno che non vengano attaccati".