07/09/2020, 11.09
GIAPPONE
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Tokyo 2020, Cio: le Olimpiadi si terranno ‘con o senza Covid-19’

Per John Coates saranno i Giochi che hanno combattuto e vinto la pandemia di coronavirus. Un evento che segna “la luce in fondo al tunnel”. Ma restano ancora dubbi e appare probabile una presenza “limitata” di spettatori. In passato, la manifestazione è stata cancellata per la guerra, ma mai posticipata.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Le Olimpiadi di Tokyo 2020, posticipate di un anno a causa della pandemia di coronavirus, un evento unico in tempo di pace, si terranno come previsto nell’estate 2021 “con o senza il Covid-19”. È quanto ha annunciato in queste ore il vice-presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio) John Coates, aggiungendo che la rassegna sportiva inizierà il 23 luglio e sarà ribattezzata “i Giochi che hanno conquistato [e vinto] il Covid”. 

In origine le Olimpiadi dovevano iniziare nel luglio scorso, ma sono slittate di un anno per l’emergenza sanitaria in atto in tutto il mondo e che ha reso impraticabile la disputa delle competizioni, con o senza la presenza di pubblico. Il Cio ha inoltre precisato che i Giochi non subiranno ulteriori rinvii e non andranno oltre il 2021. 

Le Olimpiadi rappresenteranno davvero lo specchio del loro motto, che in quest'ultimo anno è cambiato: dai “Giochi della ricostruzione dopo le devastazioni dello tsunami”, coniato in seguito all’assegnazione della competizione al Giappone, ai giochi "al tempo del Covid". All’epoca il riferimento era al devastante terremoto, seguito dall’onda anomala, che aveva investito la città costiera di Fukushima nel mese di marzo 2011, innescando un incidente nucleare. Oggi il riferimento è alle devastazioni della pandemia di nuovo coronavirus, aggiunge John Coates, che ci potano a dire che “questi saranno i Giochi che hanno vinto il Covid, la luce in fondo al tunnel”. 

A luglio il responsabile esecutivo di Tokyo 2020, Toshiro Muto, ha prospettato lo svolgimento dei Giochi con una presenza “limitata” di pubblico, pur cerando di scongiurare l’ipotesi estrema di un evento a porte chiuse. Al contempo sono allo studio cerimonie di apertura e di chiusura “semplificate”, con un numero inferiore di partecipanti per ogni delegazione. 

All’evento è prevista la partecipazione di 11mila atleti provenienti da circa 200 nazioni. Al momento non è dato sapere come le restrizioni agli spostamenti e la chiusura dei confini giapponesi per contenere la diffusione del virus potranno impattare sull’ingresso di atleti e spettatori stranieri. Toshiro Muto ha quindi sottolineato che il vaccino - in caso di disponibilità - non sarà un prerequisito obbligatorio per poter partecipare alla competizione. “Se ci sarà - ha aggiunto - sarà di beneficio” ma “non è una precondizione”. 

Prima della pandemia, le Olimpiadi erano state cancellate solo a causa della guerra, ma mai posticipate.

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