Teheran, il Parlamento approva l'accordo sul nucleare
Teheran (AsiaNews) – Il Parlamento iraniano ha approvato l’accordo nucleare siglato a luglio 2015 con gli Usa, il Regno Unito, la Francia, la Cina, la Russia e la Germania. La notizia è stata data dall’agenzia Irna, agenzia di stampa della Repubblica islamica, e rilanciata da tutti i media locali. Il Majlis (Assemblea consultiva islamica) ha comunque sottolineato che gli ispettori internazionali “avranno un accesso limitato” ai siti militari iraniani.
L’accordo è passato con 161 voti a favore, 59 contrari e 13 astenuti. Nel corso del dibattito i toni si sono mantenuti accesi, con la frangia di conservatori che accusa il presidente Rouhani di aver “svenduto” la dignità del Paese. Da parte sua, il presidente ha difeso il patto sostenendo che “solo così potremo salvare il futuro del nostro programma nucleare salvando al contempo la nostra economia”, devastata dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti dopo la Rivoluzione guidata da Khomeini nel 1979 e la crisi dell’ambasciata Usa a Teheran.
Tuttavia, il voto al Congresso americano rischia di presentare maggiori scogli di quello iraniano. Per rimuovere le sanzioni – che colpiscono ampie fasce della popolazione civile favorendo al contempo i pasdaran, i quali hanno in mano il contrabbando nel Paese – serve infatti il voto unanime. In settembre, durante il primo tentativo di voto, i Repubblicani hanno presentato una mozione di sfiducia che i Democratici sono riusciti all’ultimo momento a scongiurare. Attesa per il prossimo set di discussioni sul tema.
L’accordo approvato dal Majlis prevede la revoca delle sanzioni internazionali contro l'Iran, e l'impegno preso da Teheran allo scopo di “creare fiducia” sulla natura pacifica del suo programma nucleare. In caso di violazioni, le sanzioni verranno reintrodotte entro 65 giorni.
L’altro embargo contro il Paese mediorientale, sancito dall’Onu e che riguarda solo la vendita delle armi, resterà in vigore per cinque anni, mentre le sanzioni che impediscono l'acquisto di missili dureranno per altri otto anni. In un periodo di 10 anni, l'Iran dovrebbe ridurre di circa due terzi il numero di centrifughe nucleari, da circa 19mila a poco più di 6mila, in linea con quanto già delineato dall'accordo fin dall'aprile scorso.