24/07/2015, 00.00
TAIWAN
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Taipei, arrestati 30 studenti: protestavano contro un’educazione troppo favorevole alla Cina

I fermati avrebbero fatto irruzione questa notte nel Ministero dell’istruzione. Chiedono che le modifiche proposte all’offerta formativa non vengano attuate. I cambiamenti riguardano la storia dell’isola e il suo rapporto con la madrepatria cinese.

Taipei (AsiaNews/Agenzie) – La polizia ha arrestato oggi 30 studenti della capitale, che durante la notte avevano fatto irruzione nel Ministero dell’istruzione per protestare contro i cambiamenti “Cina-centrici” da inserire nell’offerta formativa scolastica.

Le proteste sono scoppiate dopo il fallimento di un colloquio tenutosi ieri sera con un funzionario dell’educazione a riguardo delle proposte di modifica al piano di studi che saranno introdotte a settembre.

I cambiamenti osteggiati dagli studenti includono il riferimento a Taiwan come “ripresa dalla Cina” invece di “consegnata alla Cina” dopo la fine dell’occupazione giapponese nel 1945. Il cinquantennio sotto il dominio nipponico è descritto come un’epoca in cui “il Giappone ha occupato” l’isola, rimpiazzando così la frase precedente, secondo cui “il Giappone ha governato”.

La tv nazionale Formosa riporta che 40 manifestanti sono entrati nell’edificio usando delle scale e che alcuni di essi sono barricati nell’ufficio del Ministro dell’educazione. Circa 200 dimostranti si erano radunati fuori dal Ministero dall’inizio della settimana per protestare.

Gli studenti affermano che i cambiamenti del documento scolastico minano la sovranità dell’isola e sono stati introdotti senza adeguate consultazioni. Le paure di Taiwan per l’influenza cinese sono aumentate negli ultimi anni e hanno causato lo scorso anno l’occupazione studentesca del parlamento, durata tre settimane, per protestare contro un accordo commerciale firmato con la Cina continentale.

Taiwan si è separata dalla madrepatria nel 1949, dopo una guerra civile, e ora è autogovernata. Pechino però considera l’isola una parte del suo territorio e aspetta la riunificazione, se necessario con la forza.

Le relazioni tra le parti sono migliorate con l’attuale presidente Ma Ying-jeou, membro del Kuomintang, partito affine a Pechino. Questo ha portato la firma di molti accordi commerciali ma ha innescato una crescente agitazione nella popolazione.

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