01/08/2007, 00.00
TURCHIA
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Sventato un complotto contro il patriarca ecumenico

La magistratura di Istanbul indaga su un gruppo di ex ufficiali che sembra avesse un progetto per eliminare Bartolomeo I ed anche l’armeno Messrop. Arriva a Bruxelles la sentenza della cassazione turca che ha contestato l’ecumenicità del patriarcato e che trova un inatteso alleato nella Chiesa di Mosca.
Istanbul (AsiaNews) – Un gruppo di ex ufficiali dell’esercito, ora in pensione, aveva progettato di assassinare il patriarca ecumenico: è quanto emerge da indagini della magistratura di Istanbul, delle quali dà notizia il giornale Aksam. A capo del gruppo, chiamato Associazione delle forze nazionali era Bekir Ozturk: nel suo computer è stato trovato tutto il progetto che comprendeva anche l’assassinio del patriarca armeno Messrop e di in finanziere ebreo.
 
Questa rete di ufficiali in pensione è ritenuta in collegamento con organizzazioni nazionaliste abbastanza ben diramate e numerosa nel territorio turco. L’armamento in loro possesso sembra provenisse dai depositi dell’esercito, fatto questo abbastanza grave e preoccupante. Secondo fonti diplomatiche e giornalistiche ciò dimostra quanto sia ben radicata la connivenza e l’intreccio di vari attivisti nazionalisti con strutture ed istituzioni dello Stato, formando il cosiddetto “Stato profondo”.
Preoccupa anche il fatto che alla luce delle ultime elezioni è entrato a fare parte del parlamento il partito nazionalista MHP (di cui fanno parte i Lupi grigi) che vanno a rinforzare l’opposizione, sinora rappresentata dal partito Kemalista CHP.
 
A proposito dei risultati elettorali, non si può non osservare, dicono vari commentatori, che Erdogan, forse per una scelta tattica, ha alterato la composizione parlamentare del suo partito, promuovendo i canditati di destra a scapito delle forze liberal. Fatto che lo ha fatto stravincere nella parte centro orientale del Paese. A qualcuno viene in mente una sua intervista del 1998, quando stava per fondare il suo partito, in cui diceva: “mio scopo è di unire la base del mio partito con i nazionalisti”, riuscire insomma a coniugare l’islam politico con il nazionalismo, attraverso la legittimazione del cammino verso l’Unione Europea e avendo come collante lo sviluppo economico, che va a gonfie vele, e che gli ha fatto vincere le elezioni, come evidenziato dall’agenzia di sondaggi Kodan, unica a centrare le previsioni preelettorali.
 
Sul fronte della politica religiosa, il Ministro degli esteri della Grecia Dora Bakojiannis ha informato a Bruxelles, i suoi colleghi della UE sulle continue difficoltà in cui si trova il Patriarcato ecumenico. In seguito all’ incontro che ha avuto poi con il presidente del Partito popolare europeo Martens è stata diramata una dichiarazione comune con la quale si critica la recente sentenza della cassazione turca, che ha contestato l’ecumenicità del Patriarcato di Costantinopoli. E proprio in occasione di questa iniziativa del Ministro degli Esteri greco, la Chiesa di Mosca, come ha trasmesso l’agenzia Interfax, ha colto l’occasione di contestare il primato tra gli ortodossi di Costantinopoli, pur condividendo le traversie del patriarcato di Costantinopoli. In altre parole, si commenta a Bruxelles, i nazionalisti turchi hanno trovato un inaspettato alleato nelle ambigue ambizioni della Chiesa di Mosca. Molto pacate e significative la reazione di padre Dositheos, del Patriarcato Ecumenico: “il Patriarcato ecumenico è nato non come una Chiesa nazionale, ma come punto di riferimento dell’antico mondo cristiano sulla tradizione apostolica e patristica, è universalmente accettato ed ha come precetto basilare l’amore in Cristo”.(NT) 
 
FOTO: Nikos Manginas
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