22/06/2005, 00.00
FILIPPINE
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Superiore PIME di Manila: "Card. Sin, uomo pieno di gioia e decisione"

Manila (AsiaNews) – Le esequie del cardinale Jaime Sin, il "divino comandante in capo" delle Filippine, si terranno martedì 28 alle 9.00 del mattino (ora locale) nella cattedrale di Manila. La presidente del Paese, Gloria Arroyo-Macapagal, ha proclamato una settimana di lutto nazionale ed ha ordinato l'esposizione a mezz'asta delle bandiere nazionali. Il feretro del cardinal Sin sarà esposto per tutta la settimana all'interno della Cattedrale, come deciso dal Maestro delle cerimonie,  mons. Socrates B. Villegas - vescovo ausiliare di Manila - che è stato per anni il segretario personale del cardinale.

P. Giovanni Battista Sandalo, Superiore regionale PIME delle Filippine, racconta ad AsiaNews: "E' impressionante, vi sono già file enormi di persone che si fermano a pregare davanti al feretro". "Sono sicuro – continua – che in qualche modo alla solenne messa funebre parteciperà tutta la nazione. La nostra diocesi, quella di Paranaque City, sarà presente il 28 nella Cattedrale ma ha organizzato anche una messa in suffragio speciale per domani - giovedì 23 - a mezzogiorno".

"L'Eucarestia – spiega - sarà celebrata in segno di gratitudine per l'opera del cardinale, ma  anche in segno personale di riconoscenza. Infatti, 20 anni fa, il cardinale ha preso veramente a cuore questa parrocchia e ci ha molto aiutato". In precedenza infatti la diocesi di Paranaque era parte dell'arcidiocesi di Manila: "Ricordo – dice ancora p. Sandalo - che è stato lui a proporre il nome "Mary Queen of Apostles"  per la nostra parrocchia". P. Sandalo parla dei suoi ricordi personali del porporato: "L'ho conosciuto come un uomo estremamente gioioso, faceto quando si incontrava con i preti, di una forte affabilità. Non bisogna però farsi ingannare, perché egli era anche molto deciso, dotato di una personalità molto forte".

Il cardinale Sin ha sempre dimostrato stima ed amicizia nei confronti del PIME. Nell'aprile del 1986 il porporato ha ricordato la morte – da lui subito definita "martirio" – di p. Tullio Favali, missionario PIME nel Paese ucciso un anno prima. In quell'occasione disse: "L'assassinio di questo indimenticabile prete italiano ci ha portato a confrontarci con noi stessi. Il suo martirio ci ha insegnato a vivere da veri filippini e da veri cristiani, ci ha aperto gli occhi, ha fatto esplodere la speranza".

La morte del cardinale ha distolto l'attenzione della popolazione filippina dagli scandali legati alla corruzione ed al malgoverno. Secondo p. Sandalo l'eredità del porporato a livello politico "dovrebbe far comprendere alla gente come agire nei confronti della politica, anche se arrivati ad un certo punto bisogna fare delle scelte forti".

A questo proposito la settimana prossima inizia l'Assemblea nazionale dei vescovi delle Filippine, che dovrebbe affrontare temi come l'attuale situazione politica del Paese, lo stato della corruzione e soprattutto dovrebbe pianificare il tipo di proposte che la Chiesa deve dare al Paese.

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