27/11/2014, 00.00
INDIA
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Stupro su due ragazze dalit, un'indagine federale ribalta l'inchiesta: nessun omicidio

Per il Central Bureau of Investigation (Cbi), le due adolescenti trovate impiccate nel loro villaggio "si sarebbero suicidate". L'agenzia del governo centrale dell'India mette in dubbio anche la violenza sessuale di gruppo. Rilasciati i cinque imputati, tra cui due poliziotti. Critiche da parte della società civile: "Vogliono insabbiare il caso".

Lucknow (AsiaNews/Agenzie) - Né stuprate, né uccise: secondo la polizia federale (Central Bureau of Investigation, Cbi) dell'India, si sarebbero suicidate le due adolescenti dalit trovate morte impiccate in un villaggio dell'Uttar Pradesh lo scorso maggio. Fonti interne all'agenzia affermano di non aver trovato prove sufficienti per confermare la violenza sessuale di gruppo e l'omicidio sulle vittime, cugine di 14 e 15 anni.

Il caso ha scatenato scalpore e proteste in India e nel mondo per la brutalità dell'aggressione: un'autopsia aveva confermato che le due ragazze sono state violentate a turno, uccise per strangolamento e poi impiccate. I loro corpi sono stati trovati appesi a un albero di mango la mattina del 28 maggio.

La polizia dell'Uttar Pradesh aveva arrestato cinque persone: i fratelli Pappu e Awadesh Yadav (con cui il padre di una delle vittime aveva visto la figlia prima della scomparsa); i poliziotti Sarvesh Yadav e Chhatrapal Yadav; Awadesh Yadav. Il cognome Yadav indica la comune appartenenza a una casta inferiore, ma comunque di livello più alto rispetto ai dalit, i "fuoricasta".

Dato il grande risalto assunto dal caso, a giugno la Cbi ha preso in mano le indagini. Tuttavia l'inchiesta dell'agenzia federale ribalta del tutto le conclusioni della polizia statale, e sostiene che le due ragazze si sarebbero allontanate di loro volontà e si sarebbero suicidate. Nuovi esami forensi non avrebbero trovato prove sufficienti che attestino lo stupro.

Intanto, lo scorso settembre una corte locale ha concesso la libertà su cauzione ai cinque imputati. L'agenzia federale ha deciso di non formulare accuse contro di loro.

Su questi nuovi ritrovamenti del Cbi piovono già critiche: membri della società civile mettono in dubbio la correttezza di questa seconda inchiesta e la grande disparità di risultati rispetto alle prime indagini. Per alcuni, l'agenzia federale sta cercando di insabbiare la verità. Altri commentatori si chiedono: "Se le vittime non fossero state dalit, gli accusati sarebbero stati rilasciati?".

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