01/11/2019, 10.23
SIRIA - ONU
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Siria, dalla comunità internazionale ‘pieno sostegno’ al Comitato costituzionale

A Ginevra hanno preso il via gli incontri sotto l’egida delle Nazioni Unite. Fondamentale un “ambiente sicuro e neutrale” per permettere alla Siria di tenere “elezioni libere e giuste”. Appello per il cessate il fuoco a Idlib. Almeno 40 famiglie di rifugiati in Libano sono tornati in Siria. 

Ginevra (AsiaNews/Agenzie) - La comunità internazionale plaude ai colloqui Onu di Ginevra iniziati il 30 ottobre sulla Siria, incentrati sui lavori del Comitato costituzionale chiamato a redigere la nuova carta fondante e pacificare un Paese martoriato da oltre otto anni di conflitto. In una nota congiunta i ministri degli Esteri di Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giordania, Egitto e Arabia Saudita hanno manifestato “pieno sostegno agli sforzi” del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e dell’inviato speciale Geir Pedersen. 

“Sosteniamo gli sforzi - spiega il comunicato - per creare un ambiente sicuro e neutrale, che permetta alla Siria di tenere elezioni libere e giuste, sotto la supervisione delle Nazioni Unite”. I capi delle diplomazie internazionali aggiungono inoltre che una soluzione politica per il Paese si debba fondare sulla Risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza. 

A questo si aggiunge il rinnovato appello per “un cessate il fuoco” immediato a Idlib, ultima roccaforte jihadista e ribelle nel nord del Paese, teatro nelle ultime settimane dell’offensiva dell’esercito regolare siriano. Peraltro in queste ore è arrivata una nota ufficiale del presidente Bashar al-Assad che annuncia la fine delle operazioni militari nell’area.

Il Comitato comprende 150 membri scelti fra la popolazione siriana, compresi i curdi. La sua formazione è durata circa due anni ed è composta da tre gruppi di 50 persone ciascuno in rappresentanza del governo, dell’opposizione e della società civile. A questa si affianca una riunione di un gruppo di lavoro ristretto, composto da 45 persone seguendo gli stessi criteri di rappresentanza del Comitato costituzionale. Le decisioni prese dal gruppo dovranno poi essere approvate dal Comitato stesso, con una maggioranza pari o superiore al 75% dei votanti; il documento base dei lavori è la Costituzione siriana del 2012.

Intanto continua il (lento) ritorno dei profughi siriani nel Paese di origine, a conferma di un miglioramento (almeno parziale) della situazione sul terreno. Questa mattina 40 famiglie di rifugiati hanno lasciato il Libano per rientrare in Siria, nel contesto di una operazione su base “volontaria”. Quattro autobus hanno superato il punto di confine di Masnaa alla volta di Mouadamiyé, nel pressi di Daraya (periferia di Damasco). 

Il 10 ottobre scorso il presidente libanese Michel Aoun aveva parlato di 276mila sfollati siriani che erano già rientrati nel Paese di origine. Tuttavia, i dati risultano difficili da confermare perché, in molti casi, i profughi vanno in Siria per poi tornare, poco dopo, nei Paesi della diaspora (non solo Libano, ma anche Giordania, Turchia). Negli ultimi tempi il governo di Beirut ha aumentato le pressioni sui rifugiati per un loro ritorno, a fronte di una emergenza divenuta insostenibile per una nazione di 4 milioni di abitanti che è arrivata ad accogliere fino a 1,5 milioni di rifugiati. 

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