30/11/2013, 00.00
SINGAPORE - ASIA
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Singapore è il secondo Paese al mondo per competitività e capacità di attirare talenti

La città-Stato è la sola nazione asiatica fra le prime 20 al mondo nella speciale classifica stilata da un istituto francese. Il Giappone si piazza al 21mo posto, solo 47ma la Cina, su un totale di 103 Paesi al mondo. Un quadro politico forte e un sistema stabile attirano studiosi e investitori. Ma serve potenziare le piccole e medie imprese.

Singapore (AsiaNews/Agenzie) - Singapore è la sola nazione asiatica a rientrare nella speciale classifica dei migliori 20 Paesi al mondo in tema di competitività, attrattiva verso l'esterno, produzione e capacità di trattenere i talenti. È quanto emerge da un nuovo indice - Global Talent Comtetitiveness Index - formulato da Insead, una scuola di affari con base in Francia, e diffuso nei giorni scorsi. La città-Stato si attesta in seconda posizione, preceduta solo dalla Svizzera e seguita dalla Danimarca. Per quanto concerne le altre nazioni del continente, il Giappone si piazza al 21mo posto, la Corea del Sud al 28mo, la Malaysia al 37mo e la Cina, seconda potenza economia mondiale, solo al 47mo sui 103 in totale presi in esame dalla ricerca. E che rappresentano l'86,3% della popolazione mondiale e il 96,7% del Prodotto interno lordo (Pil) mondiale.

Bruno Lanvin, direttore esecutivo di Global Indices a Insead, sottolinea che la competitività basata sui talenti fornisce "una visione contrastante dell'Asia". Singapore è di gran lunga più avanti di tutte le altre nazioni del Continente, anche se alcuni Stati come la Malaysia "mostrano che non si debba essere ricchi, per poter essere competitivi".

Singapore si piazza fra le prime posizioni per capacità di favorire affari, commercio e innovazione, grazie anche a un ambiente politico forte e a un sistema stabile. La città-Stato fornisce una notevole attrattiva sui migliori studenti stranieri, per via di un livello di istruzione molto alto e una classe dirigente capace. Una conferma arriva dallo stesso Lanvin, secondo cui ciò che davvero conta sono "altri elementi legati a doppio filo al talento, come la capacità di creare ingegneri e manager capaci, assai richiesti dalle compagnie e, parimenti, un sistema che consenta e permetterà a queste persone di stabilirsi nel Paese.

"È importante - aggiunge l'esperto - che le persone si stabiliscano in modo permanente e mettano le radici, per iniziare a contribuire all'economia nazionale, fondare nuove compagnie, posti di lavoro e fornire una visione di lungo periodo". Per dare un ulteriore impulso alla crescita, avvertono gli esperti, è necessario infatti potenziare i settori della piccola e della media impresa.

Più piccola di New York e priva di risorse naturali, la città-Stato ha registrato nel 2010 un Prodotto interno lordo (Pil) di 285 miliardi di dollari di Singapore (circa 231 miliardi di dollari Usa), con una crescita del 14,5%, il dato più significativo di tutta l'Asia. Tuttavia la ricchezza non è distribuita in modo eguale e il boom economico ha accentuato le disparità fra cittadini, con una crescita del coefficiente Gini - la misura della diseguaglianza di una distribuzione, ndr - che si attesta a 0,48 (nel 2000 era di 0,444) in un parametro di riferimento tra 0 e 1 (disuguaglianza completa). 

 

 

 

 

 

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