06/11/2006, 00.00
CINA
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Shanxi, esplosione in miniera: 17 morti e decine di dispersi

L'incidente è avvenuto per un accumulo di gas. I soccorritori sono ancora a 500 metri dal punto in cui si è verificata l'esplosione. Dall'inizio dell'anno, le miniere cinesi hanno fatto 3.284 vittime.

Xinzhou (AsiaNews/Agenzie) – L'esplosione avvenuta ieri in una miniera di carbone nella parte settentrionale del Paese ha ucciso almeno 17 minatori, mentre altri 30 risultano al momento dispersi. E' l'ultimo incidente in ordine di tempo che colpisce l'industria mineraria cinese, una delle più pericolose al mondo. Lo riporta oggi la Xinhua.

Secondo quanto riportato dall'agenzia, l'incidente è stato provocato da un accumulo di grisù all'interno delle gallerie di una miniera a Jiaojizhai, nella provincia dello Shanxi. La miniera, del gruppo Shanxi Tongmei, era nota da tempo per l'elevata concentrazione di gas nelle sue gallerie.

L'esplosione si è verificata in un momento di pausa dal lavoro, quando i minatori erano fermi sotto terra a causa di una perdita di energia elettrica.

Fino a ieri sera sono stati estratti diciassette cadaveri, ma l'opera dei soccorritori e' ostacolata dalla presenza del gas e dai crolli. Sul posto e' arrivato il capo dell'Ente nazionale per la sicurezza sul lavoro, Li Yizhong.

Secondo Li Yanjun, che guida i soccorso del Gruppo minerario Datong, i soccorritori sono ancora a circa 500 metri dal luogo dell'esplosione perché la fuga di gas ha creato un cratere che rende difficile operare all'interno della miniera.

L'industria estrattiva cinese è una delle più pericolose al mondo. Il Paese cerca in ogni modo di fare fronte alla crescente domanda di energia, che alimenta la sua crescita economica, e si affida al carbone, che costituisce quasi il 70 % delle fonti energetiche.

Nella corsa al profitto incoraggiata dagli obiettivi della produzione, le norme di sicurezza sono spesso ignorate è la produzione viene spinta oltre i limiti che possono essere sopportati dal sottosuolo.
La recente campagna del governo, che ha promesso interventi duri contro i giacimenti pericolosi, si è dimostrata quasi del tutto inutile. Con la complicità dei funzionari locali, i proprietari delle miniere chiuse dalle autorità le riaprono in maniera illegale.

Nei primi nove mesi del 2006, si registra - rispetto al 2005 - una diminuzione del 23 per cento del numero dei morti , ma si contano pur sempre 3.284 vittime e oltre 2mila incidenti.

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