Seoul: 'Registrazione alla nascita anche per i bambini stranieri'
La proposta di un gruppi bipartisan di parlamentari per tutelare i figli degli stranieri che rimangono privi di documenti ed esposti a traffici ed abusi. Secondo un'indagine sarebbero almeno 4mila i nati tra il 2015 e il 2022 che si trovano in questa condizione.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Nel mezzo dello scontro che da settimane paralizza il Paese, un gruppo di parlamentari dei fronti opposti in Corea del Sud si sono messi insieme per una questione importante: hanno presentato un disegno di legge che impone alle istituzioni mediche di registrare le nascite dei bambini non coreani nel sistema governativo, in un tentativo bipartisan di ridurre il numero dei piccoli senza documenti e proteggere meglio i loro diritti.
Il sito Korea Times riferisce che la scorsa settimana 11 deputati del Partito del Potere Popolare (il partito conservatore del presidente Yoon Suk-yeol) e del Partito Democratico della Corea (la principale forza di opposizione) hanno proposto insieme un disegno di legge che mira a imporre agli ospedali e alle altre istituzioni mediche la denuncia delle nascite di bambini nati da cittadini stranieri nel Paese, compresi i residenti senza documenti.
«La Corea ha ratificato nel dicembre 1991 la Convenzione dell’Onu sui diritti dell’infanzia - spiegano i promotori della proposta - ma a differenza di quanto previsto dalla Convenzione, le leggi coreane non garantiscono il diritto alla registrazione della nascita per i figli di chi non è cittadino del Paese, il che potrebbe esporli a crimini come il traffico di bambini e l'adozione illegale... La proposta di legge mira a proteggere i loro diritti umani in modo più ampio, consentendo loro di essere registrati e in seguito dando loro accesso alle informazioni e ai loro documenti».
Dall'anno scorso in Corea del Sud il ministero della Salute e del Welfare ha iniziato ad applicare una politica che impone alle istituzioni mediche di segnalare tutti i neonati coreani al Servizio di revisione e valutazione dell'assicurazione sanitaria, gestito dallo Stato. Una decisione, questa, adottata dopo che il tema dei neonati privi di documenti era venuto alla luce nel 2023, mettendo in luce carenze sistemiche profondamente radicate, tra cui la mancanza di una denuncia obbligatoria delle nascite e lo stigma sociale che circonda le madri single.
Questa politica, però, finora non è stata estesa ai bambini nati da chi non è cittadino coreano. Di conseguenza, alcuni bambini nati nel Paese da cittadini stranieri privi di documenti tuttora non vengono registrati, perché i genitori, temendo l’espulsione, scelgono di non denunciare le nascite. Il numero esatto di questi minori che vivono nel Paese rimane poco chiaro. Secondo il Board of Audit and Inspection, almeno 4.025 bambini non sarebbero stati registrati tra il 2015 e il 2022.
Per questo motivo la proposta di legge mira anche a garantire che ai funzionari governativi coinvolti nella registrazione delle nascite sia vietato segnalare i residenti privi di documenti all'ufficio immigrazione, fornendo una misura di protezione per queste famiglie.