24/06/2024, 12.30
COREA DEL SUD
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Seoul, incendio alla fabbrica di batterie al litio: decine di morti

A fuoco questa mattina i tre piani dello stabilimento Aricell a Hwaseong. Il bilancio di 22 vittime è ancora provvisorio, con altri dispersi. La maggior parte dei morti dell'incendio divampato per cause da accertare erano cinesi. Lentezza nell'intervento dei vigili del fuoco per la difficoltà di gestione delle batterie al litio in fiamme. Convocata del governo una riunione d'emergenza.

Roma (AsiaNews/Agenzie) - È di almeno 22 vittime il bilancio dell’incendio scoppiato intorno alle 10.30 di oggi a seguito di una potente esplosione nella fabbrica di batterie al litio Aricell a Hwaseong, 45 chilometri a sud di Seoul. 23 sono le persone disperse e si teme che il numero di decessi possa ulteriormente aumentare. La maggior parte dei lavoratori deceduti erano cittadini cinesi, hanno dichiarato i vigili del fuoco locali. Tra questi si conta anche un laotiano. Il fuoco, facilitato dall’esplosione di una serie di celle al litio e divampato in un magazzino contenente 35mila batterie, è stato domato intorno alle 15. È stato complicato identificare i corpi.

Prima dell’estensione incontrollata dell’incendio, all’inizio della giornata, le fiamme avevano già causato la morte di un operaio e il ferimento di altri tre. La prima vittima è deceduta dopo essere stato portata in ospedale a seguito di un arresto cardiaco. Il numero esatto dei lavoratori nel sito è difficile da definire, in quanto l’elenco giornaliero delle presenze è andato distrutto. I vigili del fuoco hanno impiegato circa quattro ore a controllare le fiamme, per poi entrare nell'impianto e trovare i corpi. La lentezza dell’intervento è dovuto anche alla difficoltà di gestione con i metodi di spegnimento convenzionali delle batterie al litio in fiamme: quelle di Aricell sono destinate a sensori e dispositivi di comunicazione radio. L’incendio ha interessato tutti e tre i piani dell’edificio in cemento armato, aventi una superficie totale di circa 2.300 metri quadrati. Le cause rimangono sconosciute. 

Le riprese televisive che hanno inquadrato lo stabilimento all’inizio della tragedia hanno mostrato piccole esplosioni e scintille. La diretta ha diffuso l’operato dei vigili del fuoco mentre spruzzavano l'edificio in acciaio e cemento danneggiato. Si vedevano parti del livello superiore crollate, e grandi pezzi dell'edificio sembravano essere stati fatti saltare in strada da una forte esplosione. Le riprese aeree hanno mostrato enormi nuvole di fumo che si levavano dalla struttura. Yonhap News Agency racconta che un testimone, fuggito dal secondo piano dell'impianto, ha dichiarato alla stazione dei vigili del fuoco di Hwaseong che al momento dello scoppio dell'incendio si è verificata una combustione in una cella al litio che ha causato una esplosione. Un altro testimone, parlando con Reuters, ha affermato di aver visto i vigili del fuoco spostare fino a sei corpi fuori dalla fabbrica, lavoratori che non sono riusciti a fuggire per l’elevata velocità con cui si sono diffuse le fiamme. Sarebbero in tutto 48 i lavoratori impiegati nella fabbrica di Hwaseong, stando ai dati di Aricell.

Nel pomeriggio il governo ha convocato una riunione d'emergenza del Comando centrale per i disastri e le contromisure di sicurezza per discutere le misure da adottare per ridurre al minimo le conseguenze del disastro e il numero di vittime. Durante la riunione, il Ministro degli Interni e della Sicurezza Lee Sang-min ha chiesto a tutte le agenzie governative competenti e ai governi locali di mobilitare tutte le risorse e il personale disponibili per spegnere l'incendio e salvare i sopravvissuti. In precedenza, il presidente Yoon Suk Yeol aveva incaricato il ministro Lee di compiere tutti gli sforzi possibili per cercare di salvare i dispersi, mobilitando tutte le risorse umane e le attrezzature disponibili. Si riapre il tema della sicurezza sul lavoro in Corea del Sud, una delle principali economie industriali, che ha compiuto sforzi per migliorarsi dopo diversi incidenti passati, molti dei quali sono attribuiti a una diffusa negligenza.

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