25/07/2006, 00.00
corea del sud - india
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Seoul, il card. Kasper incontra il presidente Roh al termine del seminario ecumenico

Il porporato ha trasmesso al capo di Stato le condoglianze di Benedetto XVI per le vittime delle alluvioni che hanno colpito il Paese e si è detto "speranzoso" per una pacifica e vicina riunificazione della penisola. Dall'India, "invito raccolto" per l'unità dei cristiani.

Seoul (AsiaNews) – Il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità tra i cristiani, ha incontrato ieri il presidente coreano Roh Moo-hyun e gli ha trasmesso le condoglianze del Papa per le vittime delle recenti alluvioni che hanno colpito il Paese. "Sua Santità Benedetto XVI – ha detto il porporato nel corso del colloquio – desidera la pace per tutti i cittadini coreani, ed auspica la crescita delle chiese coreane all'interno della fede cristiana".

Il cardinale tedesco ha poi detto di "comprendere la dolorosa divisione della penisola coreana" ed ha espresso la "sincera speranza che questa si possa riunificare negli anni a venire". A sua volta, il presidente Roh ha ringraziato "per le parole gentili del pontefice".

All'incontro erano presenti anche l'attuale arcivescovo di Seoul, card. Nicholas Cheong Jin-suk, e quello emerito, il card. Stephen Kim Sou-hwan, oltre al presidente del Consiglio metodista mondiale, Sunday C. Mbang.

Il colloquio si è svolto infatti al termine del seminario sull'ecumenismo che si è concluso il 21 luglio nella capitale della Corea del Sud, sul tema: "La ricerca dell'unità dei cristiani: dove siamo giunti oggi". I metodisti, al termine dell'evento, hanno aderito alla Dichiarazione congiunta sulla dottrina della Giustificazione, firmata nel 1999 dalla Chiesa cattolica e dalla Federazione luterana mondiale, che, in pratica, ha eliminato il principale elemento teologico di divisione tra cattolici, luterani ed ora anche i metodisti.

Al termine del seminario, padre Tom Michel – segretario dell'Ufficio affari religiosi ed ecumenici della Conferenza episcopale asiatica - ha rivolto un appello alle chiese dell'Asia, invitandole a considerare l'ipotesi di unirsi al Consiglio nazionale delle chiese (Ncci) dei loro rispettivi Paesi per "promuovere l'unità cristiana".

Dall'India, D. K. Sahu, segretario generale del Ncci locale – che coordina le chiese protestanti ed ortodosse – ha detto alla nostra corrispondente: "L'India è molti passi in avanti su questo argomento, ed è un Paese leader nel campo dell'ecumenismo. Abbiamo già da tempo il Forum nazionale dei cristiani uniti, che comprende l'Ncci, la Conferenza episcopale cattolica e un'unione evangelica"

"Abbiamo anche una Commissione che si incontra regolarmente – ha concluso - e  che definisce i campi d'azione comune per tutti i cristiani. Quello dei dalit è un argomento, ad esempio, che abbiamo deciso di trattare insieme".

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