Seoul, esercitazioni militari aeree congiunte. Pyongyang: Provocazione sull’orlo di una guerra nucleare
Programmate da molto tempo, le esercitazioni coinvolgono 230 aerei da combattimento e 1200 soldati. In una mossa inusuale, l’esercito Usa ha reso pubblici la lista degli aerei da combattimento e il numero di militari impiegati nelle esercitazioni. Il Nord promette “maggiori e terribili rappresaglie” fino all’autodistruzione del Sud.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno dato il via stamane a esercitazioni aeree congiunte contro le minacce del Nord. Gli Usa hanno dispiegato almeno 24 jet invisibili ai radar.
Le esercitazioni (“Vigilant air combat exercise”) giungono a meno di una settimana da un ennesimo lancio balistico intercontinentale da parte del Nord, che pretende di poter colpire ogni punto degli Stati Uniti.
Secondo gli esperti, queste esercitazioni sono la più vasta finora avvenuta per via aerea, che coinvolge più di 230 aerei da combattimento e 1200 soldati. Il ministero della Difesa di Seoul ha spiegato che esse mirano a “migliorare operazioni aeree combinate sotto ogni tempo atmosferico, sia di giorno che di notte”.
In una mossa inusuale, l’esercito Usa ha reso pubblici la lista degli aerei da combattimento e il numero di militari impiegati nelle esercitazioni. Secondo voci non confermate, alcuni jet da combattimento rimarranno nel Sud, dopo l’addestramento.
Il ministero dell’Unificazione di Seoul ha precisato che queste esercitazioni sono di “natura difensiva” e non mirano – come accusato da Nord – ad accrescere la tensione nella penisola. Esse erano programmate da molto tempo e non sono in risposta ai lanci missilistici di Pyongyang.
Il giornale del Partito comunista nordcoreano, Rodong Sinmun denuncia che Seoul e Washington stanno portando la penisola coreana “sull’orlo della guerra nucleare”.
Anche il Comitato del Nord per la riunificazione pacifica della nazione, un’organizzazione che cura i rapporti fra Pyongyang e Seoul afferma che “gli Usa e i burattini militari del Sud, guerrafondai, devono tenere a mente che la crescita delle loro provocazioni e crimini spingerà a maggiori e terribili rappresaglie e li farà precipitare nell’autodistruzione”.
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