02/05/2006, 00.00
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"Schiaffo in faccia al Vaticano": nuova ordinazione episcopale senza il permesso del papa

Avverrà domani nell'Anhui. L'Associazione Patriottica prepara molte altre ordinazioni di vescovi per mettere in crisi il dialogo fra Pechino e Santa Sede.

Roma (AsiaNews) – Nuovo colpo al dialogo fra Cina e Vaticano: domani mattina alle 8.30 a Wuhu, nella provincia dell'Anhui (Cina centrale), senza il permesso della Santa Sede, verrà ordinato un nuovo vescovo. Per alcuni cattolici cinesi questo è "uno schiaffo in faccia al Vaticano". Il cardinale Joseph Zen di Hong Kong  accusa la Cina di aver "distrutto la fiducia" e chiede che si interrompa ogni dialogo fra Cina e Santa Sede.

Il candidato alla nuova ordinazione illegale è padre Liu Xinhong, amministratore della diocesi, 40enne, ordinato sacerdote nel 1990 dopo aver studiato teologia al seminario ufficiale di Shanghai. Egli è conosciuto dai cattolici locali come una persona "molto vicina al governo". In febbraio il Vaticano aveva negato l'approvazione alla sua ordinazione episcopale. Secondo fonti locali p. Liu aveva accettato la decisione vaticana; ora invece è d'accordo nell'andare avanti con la cerimonia. Il cambiamento di idea cade a soli due giorni da un'altra ordinazione illegale, non voluta dal Vaticano, avvenuta a Kunming lo scorso 30 aprile. Fonti di AsiaNews nell'Anhui affermano che i fedeli ignorano se vi sia o no il permesso vaticano alla ordinazione, ma che l'Associazione Patriottica (AP) sta facendo grande pubblicità e pressioni perché tutti vi partecipino. Il vescovo ordinante sarà mons. Wu Shizhen, arcivescovo della diocesi di Nanchang (Jiangxi). Mentre nella cattedrale di san Giuseppe a Wuhu, sacerdoti, suore e fedeli della Chiesa ufficiale stanno preparando la cerimonia, i membri della Chiesa sotterranea stanno diffondendo la notizia che l'ordinazione è illecita, non avendo il permesso della Santa Sede.

Negli ultimi due anni Cina e Santa Sede erano giunti a un accordo di fatto, secondo cui l'ultima parola nelle ordinazioni l'avrebbe avuta il Vaticano. In più, all'interno dei primi segni di disgelo fra Roma e Pechino, il Vaticano si era impegnato a non ordinare vescovi sotterranei, in cambio di una influenza sulle ordinazioni nella Chiesa ufficiale.

La nuova ordinazione viene a distruggere questa base minimale di incontro. Essa è stata definita da cattolici cinesi come "uno schiaffo in faccia al Vaticano". Il card. Joseph Zen di Hong Kong l'ha definito "un fatto molto grave" e ha dichiarato che "il Vaticano dovrebbe sospendere ogni negoziato con la Cina" perché Pechino "ha distrutto ogni fiducia… Dapprima dialogano, poi mettono davanti al fatto compiuto".

Secondo p. Gianni Criveller, Pime, membro dell'Holy Spirit Study Centre di Hong Kong, il governo non è ancora convinto dell'importanza dei rapporti con la Santa Sede e sembra piuttosto in una situazione di attesa. A suo parere, le responsabilità di tutte queste ordinazioni sono da attribuire all'AP e in particolare al suo vice-presidente Antonio Liu Bainian.

Molti cattolici cinesi, sia sotterranei che ufficiali sperano che il Vaticano faccia sentire con chiarezza la sua voce e diffonda una dichiarazione su questi fatti.

Secondo fonti di AsiaNews, Liu Bainian sta preparando l'ordinazione di altri 20 vescovi senza l'approvazione della Santa Sede, allo scopo di distruggere tutto il lavoro di riconciliazione fra Chiesa cinese e papa, avvenuto fino ad ora.

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