03/06/2011, 00.00
YEMEN
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Sanaa, fuga dalla città in guerra. Speranze di una soluzione politica

Gli abitanti fuggono a migliaia dalla capitale, teatro di scontri sanguinosi fra i fedeli del presidente Saleh e gli uomini delle tribù. Oltre 60 i morti. I Paesi del Golfo disposti a riprendere la mediazione, interrotta il 22 maggio da Saleh.

Sanaa (AsiaNews/Agenzie) – Gli abitanti di Sanaa fuggono a migliaia dalla città che sta diventando il campo di battaglia fra le forze fedeli a Ali Abdullah Saleh e i suoi oppositori tribali. Ieri sera le le forze di sicurezza yemenite hanno aperto il fuoco contro gruppi di manifestanti che sono nuovamente scesi in piazza a Sanaa per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, da 33 anni al potere.  Altri testimoni riferiscono che le forze fedeli a Saleh hanno aperto il fuoco contro un'unità blindata al comando del generale Ali Moshen Al-Ahmar schierata nei pressi dell'università a protezione di un gruppo di dimostranti che da giorni stanno attuando un sit-in pacifico.

In altre zone di Sanaa continuano intanto gli scontri tra le forze governative e le milizie della confederazione tribale degli Hashid, guidata dal leader storico del clan, Sadiq al-Ahmar, che ha preso le armi contro Saleh dopo che il leader yemenita ha deciso di non accettare il piano di mediazione proposto dai Paesi del Golfo. Un cessate il fuoco fra Saleh e gli Hashid è venuto meno il 31 maggio, e gli scontri sono ripresi con vigore. Si stima che i caduti delle due parti, sino ad oggi, siano almeno 60. Molti dei cadaveri sono ancora per strada, nel quartiere di Hasaba, dove Sadiq al-Ahmar ha la sua base, e le ambulanze non riescono a raggiungere la zona. Intanto migliaia di uomini delle tribù, armati, stanno convergendo su Sanaa per combattere.

A dispetto della violenza che sta portando il Paese sull’orlo della guerra civile, ci sono tenui prospettive di una soluzione politica. I sei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo sono disponibili a portare avanti la mediazione con Saleh, interrotta il 22 maggio per iniziativa di Saleh stesso. Ieri un portavoce governativo yemenita ha dichiarato che Saleh potrebbe essere disponibile a un accordo: “La data per la firma sarà decisa presto, dopo una consultazione fra il governo yemenita e i Paesi del Golfo”.

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