04/08/2005, 00.00
vaticano - cina
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Sacerdoti cinesi dal Papa: un "dono inaspettato"; un "segno di unione con la Santa Sede"

di Bernardo Cervellera

Il gruppo della Chiesa ufficiale  ha offerto al pontefice una bibbia in cinese con la firma di tutti loro e una calligrafia di augurio.

Città del Vaticano (AsiaNews) - I 22 sacerdoti cinesi che ieri hanno salutato papa Benedetto XVI con foga da tifosi – con canti e battimani ritmico - sono ormai ripartiti per la Cina. Ieri alla prima udienza dopo la pausa estiva, nell'aula Paolo VI il pontefice si è ritrovato in prima fila un gruppo di sacerdoti della chiesa ufficiale di Cina, rettori e padri spirituali di alcuni dei maggiori seminari del paese.

AsiaNews è riuscita a incontrare alcuni di loro, chiedendo le impressioni a caldo sul loro breve incontro con Benedetto XVI. "È un sogno che si è realizzato – ha detto un sacerdote di Xian -  Non avrei mai creduto di poter vedere il papa così da vicino". Un altro di Chengdu aggiunge: "Sono molto commosso. Molti in Cina ci invidieranno per questo dono inaspettato"; un sacerdote di Shenyang afferma: "Sono molto felice: con questo viaggio a sorpresa abbiamo potuto esprimere tutta la nostra unione con la Santa Sede di Pietro".

Tutti sottolineano che l'occasione per il saluto al papa è stata una sorpresa. Il loro viaggio all'estero – in Germania e in Italia – aveva come primo scopo l'aggiornamento spirituale e psicologico sui criteri della formazione nei seminari cinesi e una riscoperta della spiritualità benedettina. In Germania hanno partecipato a un corso di 2 settimane messo a disposizione dell'abbazia benedettina di St Ottilien (Baviera). Lì hanno seguito lezioni di spiritualità, psicologia, accompagnamento vocazionale. "È stata un'occasione unica per riscoprire il valore della nostra vocazione di preti" ha detto uno di loro. A causa della Rivoluzione Culturale (1966-1976), che decretò la chiusura dei seminari e l'imprigionamento di moltissimi sacerdoti, in Cina manca la fascia generazionale dei 50-60enni, che dovrebbero essere i punti di riferimento e di leadership oggi. "In Cina vi sono o preti molto anziani, educati prima del Concilio Vaticano II, oppure giovani preti senza molta esperienza".

La settimana scorsa si sono trasferiti all'abbazia di Camaldoli (FI) in Italia, dove hanno potuto conoscere e praticare da vicino la vita dei monaci e la regola benedettina. "La regola di san Benedetto – dice uno di loro – con l'integrazione fra preghiera e lavoro, l'attenzione alla persona fisica e alla spiritualità, all'individuo e alla comunità è un ottimo strumento per comprendere come offrire una formazione integrale ai nostri studenti in Cina".

Solo la sera prima dell'udienza è giunto a loro l'OK per salutare il papa. I biglietti recapitati, per la prima fila a sinistra, avrebbero permesso ai sacerdoti di stringere la mano al pontefice.

Salutando le ali di folla lungo il corridoio dell'aula Paolo VI, il papa si è fermato con i sacerdoti cinesi e ha scambiato qualche battuta. Poi, durante l'udienza li ha salutati "con particolare affetto". I sacerdoti hanno offerto al Papa una bibbia in cinese con la firma di tutti loro e una calligrafia di augurio.

Il gruppo era formato da 11 padri spirituali, 5 responsabili di seminario e 6 vice-rettori , di età fra i 40 e i 50 anni. Uno di loro ha solo 30 anni e un altro 74. Essi provengono dai seminari maggiori di Pechino, Xian, Shanghai, Chengdu, Shenyang, Wuhan, Jilin, ecc.. La partecipazione ai corsi di aggiornamento è stata decisa dai loro vescovi.

Molti osservatori si domandano se questo non sia un altro gesto che prelude ai rapporti diplomatici fra Cina e Vaticano. Nei mesi scorsi vi sono state in Cina due ordinazioni episcopali a Xian e a Shanghai, approvate dalla Santa Sede e accettate dal governo di Pechino. Una personalità vaticana, rispondendo a una domanda di AsiaNews ha detto: "Quello di ieri non è un gesto diplomatico: è un semplice gesto di fede e di affetto spirituale verso il papa".

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