05/11/2019, 15.47
VIETNAM
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Sacerdote di Nghe An: Giovani vietnamiti emigrano per povertà e persecuzione

Le 39 vittime del camion frigo in Essex provenivano dal Vietnam centrale. P. Nguyễn Đình Thục: “Ragazzi e ragazze pensano che, raggiungendo Paesi come il Regno Unito, possono salvare i genitori”. Molte persone sono costrette a scappare perché hanno preso parte a proteste ambientaliste.

Nghệ An (AsiaNews) – Disoccupazione, situazioni debitorie, genitori anziani e malati, persecuzione: sono le principali motivazioni che spingono i giovani vietnamiti alla migrazione illegale. Lo dichiara p. Nguyễn Đình Thục, vicario della parrocchia di Song Ngọc (diocesi di Vinh), nella provincia centro-settentrionale di Nghệ An. Da questo territorio provenivano 29 delle 39 persone morte in un camion frigo, rinvenuto lo scorso 23 ottobre in Essex (sud-est dell’Inghilterra).

Quattro giorni fa, le autorità britanniche hanno confermato che tutte le vittime della tragedia erano originarie del Vietnam; secondo le informazioni raccolte dai media internazionali e dalla comunità vietnamita nel Regno Unito, il gruppo ha cercato fortuna in Europa partendo dalle regioni centrali del Paese. Otto delle persone morte in Essex provenivano dalla provincia di Hà Tĩnh; una da quella di Quảng Bình e una da Thừa Thiên. Finora la polizia inglese ha identificato 11 corpi.

P. Thuc racconta che tutti questi giovani erano disoccupati e costretti a vivere ancora con i genitori. “Nel Vietnam centrale – spiega il sacerdote – vi sono molte famiglie costrette a prendere in prestito denaro per costruire la propria casa o affrontare spese mediche. Per questo, ragazzi e ragazze pensano che raggiungendo Paesi come il Regno Unito possono salvare i genitori. Ma al contrario, si indebitano ancora di più”.

“In questa parte del Paese – prosegue p. Thuc – la popolazione è in costante aumento. Ma i terreni agricoli sono sempre meno. Le compagnie di Stato rilevano la terra a prezzi stracciati per costruirvi infrastrutture e progetti che non sono fattibili. Inoltre, il famigerato disastro ambientale della Formosa (nel 2016) ha tolto il lavoro a decine di migliaia di pescatori. Province come Nghệ An e Hà Tĩnh non dispongono di realtà imprenditoriali capaci di creare posti di lavoro per i giovani”.

Alla base delle migrazioni forzate, sostiene il vicario di Song Ngọc, vi è anche la politica repressiva delle autorità nei confronti degli attivisti per l’ambiente. “Oltre alla mancanza di mezzi di sussistenza – conclude – molte persone sono state costrette a scappare dal Vietnam perché hanno preso parte alle proteste contro le attività della Formosa nella provincia di Hà Tĩnh e altri progetti dannosi. Diversi giovani hanno lasciato il proprio Paese per non essere arrestati, incastrati e condannati al carcere”.

Tra le vittime del camion frigo vi erano diversi cattolici. Sacerdoti, fedeli e religiosi si sono stretti intorno alle loro famiglie. Nei giorni scorsi, in diversi villaggi della diocesi di Vinh si sono tenute veglie di preghiera, messe e fiaccolate in memoria dei loro cari. Ma tra la comunità è diffuso il timore che la tragedia avvenuta in Essex non fermerà i trafficanti di esseri umani. P. Anton Đặng Hữu Nam, vicario di Mỹ Khánh, rivela alla Reuters: “Diverse famiglie mi hanno raccontato che i propri figli sono diretti verso il Regno Unito nascosti all’interno di container, ma non riescono a contattarli da quando sono partiti. Da quello che so, vi sono oltre 100 persone che stanno compiendo un simile viaggio”.

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