15/01/2015, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Riyadh costruisce una "Grande muraglia" per difendersi dallo Stato islamico

La barriera si estende per quasi 1000 km al confine nord con l'Iraq, nella zona dominata dai militanti fondamentalisti. Una muraglia simile è posta al confine sud con lo Yemen. La scorsa settimana tre guardie saudite di frontiera sono state uccise dai jihadisti. Molti sauditi sostengono l'ideologia e le violenze dell'Isis.

Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - L'Arabia saudita sta costruendo una "Grande muraglia" lunga quasi 1000 chilometri per separare il confine nord del Paese dalla zona dell'Iraq sotto il dominio dello Stato islamico (SI).

I radicali islamici, che con l'Arabia saudita wahabita condividono lo stesso stile religioso fondamentalista, l'accusano di aver tradito l'islam in nome della corruzione e della collaborazione con l'occidente.

L'idea di una frontiera murata è sorta nel 2006, in uno dei momenti più violenti della guerra civile in Iraq. I lavori sono cominciati lo scorso settembre, dopo che lo SI ha occupato parte della zona ovest e nord dell'Iraq, sconfinando dalla Siria.

Secondo testimoni la muraglia in costruzione comprende cinque strati di difesa con torri di osservazione provviste di radar e visori notturni.

L'Arabia saudita ha già costruito un muro ancora più lungo, di 1000 km, al confine con lo Yemen, per proteggersi dai miliziani di al Qaeda.  Il tentativo di isolarsi dai suoi vicini arabi e islamici cozza con il fatto che l'Arabia è custode dei due più importanti luoghi santi dell'islam, Mecca e Medina, meta di pellegrinaggi annuali per tutti i musulmani del mondo.

La scorsa settimana un gruppo di militanti dello SI, si sono scontrati con le guardie saudite di frontiera nella zona di Arar, vicino alla città di Anbar in Iraq. Nello scontro sono morti tre soldati sauditi e quattro militanti. Almeno uno degli assalitori si è fatto saltare con una cintura esplosiva, dopo essere stato catturato dai sauditi.

L'Arabia saudita è sospettata di aver sostenuto i militanti dello SI quando essi combattevano in Siria col nome di Isis (Stato islamico dell'Iraq e del Levante). Molti sauditi sostengono la lotta dello SI in Iraq contro sciiti, yazidi e cristiani.

 

 

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