Riunione di urgenza dell’Onu su richiesta di Washington, Tokyo e Seoul dopo il lancio del missile in Corea del Nord
Il missile ha percorso 500 km prima di cadere nel Mar del Giappone. “Grande soddisfazione” di Kim Jong-un. Shinzo Abe: “Intollerabile”. Trump: Gli Usa “al 100%” vicini al Giappone. La Cina, unica alleata di Pyongyang, rimane in silenzio.
New York (AsiaNews) – Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno chiesto una riunione di urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo il test missilistico lanciato ieri dalla Corea del Nord. L’incontro dovrebbe avvenire oggi a mezzogiorno (ora locale).
Pyongyang ha valutato come “un successo” il lancio del missile terra-terra di media gittata su un supporto Pukgusong2. Il missile è stato lanciato alle 7.55 di ieri dalla base aerea di Bangyong, nel nord-ovest del Paese. Dopo aver percorso 500km, si è inabissato nel Mar del Giappone (Mare Orientale, secondo i nordcoreani). Esso ha usato carburante solido, che dà al missile maggiore potenza e raggio d’azione.
L’agenzia di Stato KCNA ha riportato la “grande soddisfazione” del leader Kim Jong-un per il test, che – ha detto – “porta più in alto il tremendo potere della nazione”.
Quello di ieri è l’ultimo di una serie di almeno 20 test missilistici condotti dalla Corea del Nord. Secondo esperti le loro caratteristiche potrebbero renderli capaci di attaccare e colpire il Giappone e perfino l’Alaska.
Le risoluzioni delle Nazioni Unite proibiscono alla Nordcorea di compiere test missilistici, per frenare i suoi sforzi di divenire una potenza militare nucleare, ma da anni Pyongyang si rifiuta di sottomettersi.
Il test di ieri è visto dagli analisti come una provocazione al rafforzamento dell’alleanza fra Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. In questi giorni il premier giapponese Shinzo Abe è negli Usa e ha passato il weekend con il neopresidente Donald Trump. Abe ha definito “intollerabile” il gesto di Pyongyang; Trump non ha commentato il lancio missilistico, ma ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “al 100%” vicini al Giappone.
Il ministero coreano degli esteri ha definito il test “una provocazione armata” per provare le reazioni del presidente Trump.
L’unico Paese che ha ancora buoni rapporti con la Corea del Nord è la Cina, i cui aiuti permettono al regime di Kim Jong-un di sopravvivere. Ma Pechino non ha finora diramato alcun commento ufficiale. Nei mesi scorsi Pechino si è unita al resto della comunità internazionale nell’attuare l’embargo su alcuni aspetti dell’economia nordcoreana, ma secondo Donald Trump la Cina “non fa abbastanza” per tenere a bada il suo alleato.
14/02/2017 08:59
31/10/2017 08:57