20/06/2009, 00.00
INDIA
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Resa dei conti nel Bjp dopo la sconfitta elettorale

di CT Nilesh
Iniziano oggi i due giorni di riunione del comitato esecutivo nazionale del partito nazionalista indù, il Bharatiya Janata Party. Sempre più forti le critiche interne alla dirigenza accusata di non voler prendersi le responsabilità della disfatta alle elezioni politiche di maggio.
Mumbai (AsiaNews) - Comincia oggi la riunione del comitato esecutivo nazionale del Bharatiya JanataParty (Bjp) e si prevede burrascosa. Arun Shourie, ex ministro e membro della Rajya Sabha, la camera alta del parlamento, ha scritto una lettera alla dirigenza del partito in cui chiede un’aperta discussione sulle cause della sconfitta elettorale che sta provocando profonde divisioni nel Bjp. Ieri, nella riunione dei quadri per preparare l’agenda per l’esecutivo nazionale ci sono stati momenti di alta tensione quando l’anziano capo del Bjp, Jaswant Singh, ha cercato di far circolare la lettera di Arun Shourie: gli altri dirigenti si sono opposti.
 
Già altri due leader del partito nazionalista indù, Jaswant Singh e Yashwant Sinha, hanno dato le dimissioni dai loro posti di responsabilità e diffuso lettere che chiedono un dibattito sulle cause della sconfitta elettorale. Ma Rajnath Singh, capo del partito, ha ignorato le loro richieste e tentato di evitare la pubblicazione delle lettere di dimissione.
 
Shourie, nella sua lettera inviata a Rajnath Singh, chiede perché il Bjp ha paura di fare un esame della sconfitta elettorale e invoca trasparenza nel funzionamento del partito. Il membro della Rajya Sabha pone domande circa la responsabilità, il modo di prendere le decisioni nel partito ed paventa l’operazione di “cospiratori” che stanno impossessandosi del Bjp.
 
Il The Times of India, uno dei maggiori quotidiani del Paese, parla di “situazione vulcanica” e guerra civile all’interno del partito e scrive: “Shourie sta alimentando un grosso fuoco nel Bjp”.
 
I punti principali del dissenso interno sono l’elezione di LK Advani (nella foto) a capo dell’opposizione nella Lok Sabha, di Sushma Swaraj a sua vice e di Arun Jaitley a capo dell’opposizione nella Rajya Sabha. I tre sono stati gli strateghi della campagna elettorale che ha portato alla sconfitta. I membri del partito vogliono un esame obiettivo delle cause della sconfitta. Arun Shourie afferma che il partito ha già ignorato una serie di sconfitte e le cause che l’hanno prodotte senza individuare le responsabilità. Egli vuole che nel raduno dell’esecutivo ci sia una discussione aperta e libera.
 
Alcuni commentatori affermano che un altro tema nella riunione di oggi e domani potrebbe essere l’identità ideologica del partito e lo stretto legame del Bjp con la Sangh Parivar, l’associazione che raccoglie vari movimentid’ispirazione indù che sostengono il partito. I capi della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), il principale movimento di attivisti della Sangh Parivar, hanno già ammonito che l’abbandono dell’idea della Hindutva, l’ideologia della nazione indù, segnerebbe l’inizio della fine del Bjp come partito nazionale. È probabile tuttavia che questo tema finisca per non essere trattato viste le troppe ambizioni e ripicche personali all’ordine del giorno.
 
Tra le tante polemiche che hanno preceduto la riunione di oggi c’è infine quella che vede contrapposti i pochi musulmani membri del Bjp alla dirigenza del partito. Gli esponenti islamici hanno criticato i capi per non aver preso le distanze dai discorsi elettorali di Arun Gandhi, accusato di aver incitato all’odio contro i musulmani, e ritengono che questa sia la ragione principale della sconfitta in Uttar Pradesh.
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