26/06/2015, 00.00
SRI LANKA
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Religioso cattolico: La ‘Laudato sì’ per fermare la città portuale di Colombo

di Melani Manel Perera
Per fratel Rehan Derrick l’enciclica ricorda la situazione che sta vivendo lo Sri Lanka. Il Paese deve accettare la sfida lanciata da papa Francesco, che è quella di unire “l’approccio ecologico a un approccio sociale”.

Colombo (AsiaNews) – Con i suoi continui richiami alla dottrina sociale della Chiesa, l’enciclica di papa Francesco sembra “ricordare lo scenario della città portuale di Colombo, in Sri Lanka”. Ne è convinto Rehan Derrick, fratello cattolico che sta studiando per diventare sacerdote. Studioso e autore di un libro di teologia, il religioso ha raccontato ad AsiaNews cosa l’ha colpito della “Laudato sì”. Dal 2011 lavora al Tulan, centro di ricerca per l’incontro e il dialogo in Sri Lanka.

Da mesi in Sri Lanka attivisti per i diritti umani e ambientalisti cercano di opporsi al progetto di costruzione di una città portuale a Colombo. Firmato dalla China Communications Construction Co. Ltd., il piano da 1,5 miliardi di dollari era stato lanciato dall’ex presidente Mahinda Rajapaksa, che durante il suo mandato è sempre stato molto “vicino” a Pechino. Subito dopo il cambio di leadership alle elezioni dello scorso gennaio, il Primo ministro Ranil Wickremasinghe aveva nominato un comitato speciale per indagare nelle attività legate al progetto.

Al momento i lavori sono sospesi, ma pescatori e attivisti del People’s Movement Against the Port City Project temono che il governo possa tornare sui suoi passi e far riprendere i lavori. Il completamento del progetto porterebbe a disastri ambientali incalcolabili, con pesanti conseguenze sulla vita delle popolazioni locali.

Fratel Derrick ricorda come, secondo papa Francesco, “molte città sono grandi strutture inefficienti che consumano in eccesso acqua ed energia (44)”. “Una delle dimensioni principali dell’enciclica – sottolinea il religioso – è che il pontefice incentra ogni tematica sul proteggere la dignità dei poveri. La dimensione sociale di questa enciclica è chiara e papa Francesco è un campione dell’agire per il bene dei poveri”.

“Per lui – continua – l’approccio ecologico equivale a un approccio sociale. Questa è la vera sfida che lui ci lancia per salvare il pianeta, la nostra ‘casa comune’”.

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