18/06/2019, 16.20
VATICANO-ASIA
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Religione come strumento di pace: la ‘prospettiva asiatica’ sul dialogo

Dall’iniziativa degli ambasciatori d’Asia presso la Santa Sede nasce una conferenza internazionale. L’evento è ispirato dal Documento sulla “Fratellanza umana”, firmato ad Abu Dhabi da papa Francesco ed il grande imam di Al-Azhar. Mons. Gallagher: “In Occidente vi è pregiudizio verso la fede”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Si è svolta questa mattina, presso l’auditorium Giovanni Paolo II della Pontificia Università Urbaniana, una conferenza internazionale dal titolo “Il Dialogo Interreligioso: la Prospettiva Asiatica”. L’evento nasce da un’iniziativa degli ambasciatori asiatici presso la Santa Sede, con l’obiettivo di promuovere mutua comprensione e tolleranza fra le religioni. Come guida per il simposio, gli organizzatori hanno scelto il Documento sulla “Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, firmato lo scorso 4 febbraio ad Abu Dhabi da papa Francesco ed il grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb.

P. Markus Solo Kewuta ha aperto la serie di interventi in rappresentanza di mons. Miguel Ángel Ayuso Guixot, segretario del pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso. Il sacerdote indonesiano ha illustrato il pluridecennale impegno della Chiesa cattolica nel dialogo interreligioso. Questo ha trovato particolare slancio nei pontificati di papa Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. “La Chiesa cattolica – ha dichiarato p. Solo – è convinta che non possiamo chiamare Dio ‘il Padre di tutti’, se ci rifiutiamo di trattare ogni uomo in modo fraterno. Dio non è causa di divisioni, bensì fondamento della nostra unità”.

Il sacerdote definisce come “critica” un'educazione al dialogo che coinvolga le ultime generazioni. “Dobbiamo coltivare nelle nostre famiglie, nelle organizzazioni politiche, civili e religiose un nuovo stile di vita dove la violenza è respinta e la persona umana è rispettata. Attraverso tutto ciò che le religioni hanno in comune – preghiera, digiuno, carità e pellegrinaggio – possiamo mostrare che le persone di fede sono fattori di pace nella società e rispondere a quanti affermano, ingiustamente, che le religioni fomentano odio e violenza. Preghiera, dialogo, rispetto e solidarietà: queste sono le sole armi per combattere terrorismo, estremismo, fondamentalismo ed ogni forma di guerra”.

Il prof. Syafiq A. Mughni, inviato speciale del presidente della Repubblica d’Indonesia per la Cooperazione interreligiosa e del Dialogo culturale, ha spiegato ai presenti come l’armonia religiosa rappresenti per Jakarta un valore irrinunciabile. La natura multiculturale e multireligiosa dell’arcipelago ha posto il pluralismo alla base della nazione.

Il rapporto tra cattolicesimo ed il buddismo esoterico shingon è stato il tema dell’intervento di p. Peter Baekelmans, sacerdote della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (Cicm) e professore invitato presso la Katholieke Universiteit (Ku) di Leuven (Belgio).

Delle iniziative di dialogo con la Chiesa cattolica ha parlato anche la venerabile Miao Duo, sovrintendente per la Francia dell’ordine monastico buddista Fo Guang Shan. Il dott. Mohammad Ali Shomali, direttore fondatore dell’Istituto internazionale per gli Studi islamici nel Regno Unito, ha poi evidenziato gli equivoci teologici di chi utilizza il Corano per giustificare ideologie violente.

Ha chiuso il seminario mons. Paul R. Gallagher, segretario della Santa Sede per i Rapporti con gli Stati. Il presule ha sottolineato come “il positivo approccio alla religione, tipico della maggior parte delle culture asiatiche, rappresenti un contributo fondamentale al dialogo interreligioso”. “Questo – afferma mons. – è in contrasto con un certo pregiudizio che esiste ancora soprattutto nel mondo occidentale. Secondo questo pregiudizio, la religione è alla radice dei conflitti e dovrebbe esser confinata nella coscienza individuale o al massimo nel luogo di culto. Ma come ha affermato il Santo Padre nella conferenza di pace presso l'università di Al-Azhar, la religione non è il problema ma parte della soluzione”. (P.F.)

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