26/04/2006, 00.00
India
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Rajasthan, il Consiglio cattolico attacca la legge anti-conversione

L'organo consultivo sottolinea: "I cristiani vivono nella paura e nell'incertezza. La popolazione perde fiducia nel governo, che non ferma la violenza e approva  leggi restrittive".

Bangalore (AsiaNews/Icns) – Un importante gruppo cattolico ha chiesto al governo del Rajasthan di rigettare la legge anti-conversione "per aiutare i cristiani a vivere meglio ed a praticare la propria fede senza restrizioni".

La Commissione esecutiva del Consiglio cattolico dell'India, organo ufficiale della Chiesa indiana, si è incontrata a Bangalore il 24 aprile per discutere della recente approvazione del decreto ed ha espresso "seria preoccupazione per la difficile situazione in cui sono costretti a vivere i cristiani dello Stato occidentale".

I membri della minuscola comunità cristiana del Rajasthan [lo 0,11 % della popolazione ndr] "sono stati vittime di diversi attacchi e gravi forme di molestia da parte di gruppi fanatici indù nel corso di tutto il 2005". In risposta il governo, "invece di fermare quest'onda di violenza, ha approvato il 7 aprile un decreto che mira a controllare l'attività dei missionari nei villaggi".

Secondo le accuse dei fondamentalisti indù "le missioni cristiane passano il loro tempo a convertire i poveri ed i tribali adescandoli con offerte materiali" come cibo e vestiti. "L'approvazione della legge – scrivono i membri della Commissione – non fa altro che diminuire la fiducia delle persone nell'amministrazione statale".

"I cristiani di molte zone dell'India – conclude la denuncia del gruppo, guidato dal cardinale Telesphore Toppo – vivono nella paura e sono costretti a chiedere la protezione della polizia per poter svolgere le funzioni domenicali ed ogni altra attività correlata alla religione".

La Commissione esecutiva del Consiglio cattolico dell'India è un corpo di natura consultiva. I suoi membri rappresentano ogni sezione della Chiesa: vescovi, sacerdoti, religiosi e laici. Il suo scopo è quello di valutare la situazione della Chiesa indiana e denunciare ai corpi competenti le situazioni in cui essa venga limitata nella sua missione.

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