Raggiunto l’accordo-base sul nucleare iraniano. Teheran festeggia
Teheran (AsiaNews) – Ieri sera, nell’ultimo giorno delle vacanze per il Capodanno iraniano, Nowruz, a Losanna in Svizzera è stato raggiunto l’accordo fra l’Iran e i 5+1 che dà garanzie sullo sviluppo pacifico del programma nucleare iraniano e provvede alla caduta delle sanzioni economiche e finanziarie che hanno afflitto per decenni l’economia del Paese.
A Teheran vi sono stati gruppi che hanno festeggiato con caroselli di auto e bandiere iraniane. Anche se è vacanza, da giorni la gente – soprattutto quelli della classe media – seguiva momento per momento gli sviluppi dei dialoghi.
“Le celebrazioni per l’accordo – dice un giovane della capitale ad AsiaNews - continuano ancora oggi: il web è pieno di foto, messaggi, commenti e gli attivisti sociali continuano a ringraziare le delegazioni iraniana e americana. Finora, però i dettagli dell’accordo non si vedono e ancora non sappiamo quando saranno levate le sanzioni”.
Il presidente iraniano Hassan Rouhani, parlando alla televisione irianiana, ha detto che “un accordo-quadro è stato concluso”; lo stesso ha riferito il segretario di Stato Usa John Kerry, ma i particolari non sono totalmente chiari.
Si sa che la capacità dell’Iran di arricchimento dell’uranio verrà ridotta di due terzi (le centrifughe passeranno da 19mila a circa 6mila); che un reattore nucleare sarà ristrutturato perché non produca plutonio arricchito; saranno promosse molte più ispezioni da parte dell’agenzia Onu per il nucleare. Le sanzioni occidentali – secondo la versione europea - saranno tolte in funzione del rispetto degli impegni da parte di Teheran. Non è chiaro se ciò significa che l’Unione europea toglierà da subito alcune sanzioni. Ciò che è sicuro è che ogni accordo finale sarà verificato e varato dal Consiglio di sicurezza dell’Onu.
I più scontenti di questo passo verso l’accordo definitivo vi è anzitutto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale l’accordo “aumenterà i rischi della proliferazione nucleare e i rischi di una guerra orribile”. L’altro fronte nemico dell’accordo è quello dei “duri” di Teheran, gli oppositori di Rouhani, che si annidano fra le Gurdie della rivoluzione, che hanno costruito un impero economico sul contrabbando di merci proibite dall’embargo.
“Essi – dice una fonte in Iran - stanno già diffondendo molti messaggi negativi sull’accordo, ma la gente ormai non crede più a loro”.
14/06/2019 09:01