17/01/2010, 00.00
ISRAELE - VATICANO
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Rabbino Rosen: Israele tratta il Vaticano in modo oltraggioso

A poche ore dall’incontro fra Benedetto XVI e la comunità ebraica di Roma, David Rosen accusa lo Stato di Israele di non onorare gli accordi fatti con il Vaticano nel ’94, al varo dei rapporti diplomatici. Egli accusa anche “xenofobi” di diffondere voci false contro il Vaticano.
Roma (AsiaNews) – L’atteggiamento di Israele verso il Vaticano è “oltraggioso”. Lo afferma il rabbino David Rosen a proposito delle relazioni fra Israele e la Santa Sede. In un articolo a firma di Cnaan Liphshiz, apparso oggi sull’edizione web in inglese di Haaretz, il più influente quotidiano israeliano, Rosen afferma che “ogni [altra] nazione avrebbe minacciato il ritiro del suo ambasciatore molto tempo prima, per il modo in cui Israele non onora gli accordi” (Cfr.: Rabbi calls Israel's treatment of Vatican 'outrageous' - Haaretz - Israel News ).
 
 Rosen, britannico, è attualmente direttore internazionale per gli affari interreligiosi dell’American Jewish Committee.
 
Quest’oggi Rosen e altri membri del Rabbinato d’Israele si incontrano con Benedetto XVI durante una visita del pontefice alla comunità ebraica di Roma. La visita del papa è stata preceduta da polemiche centrate sulla decisione di Benedetto XVI di proclamare le “virtù eroiche” di Pio XII, rendendo possibile la sua beatificazione. Alcune personalità del mondo ebraico italiano e internazionale sono contrariate perché accusano Pio XII di “silenzio” nei confronti dell’Olocausto. Molti ebrei ringraziano invece Pio XII per la sua opera, che ha salvato centinaia di migliaia di ebrei dallo sterminio (Cfr. AsiaNews.it, 21/12/2009 Pio XII, il papa che si oppose a Hitler ).
 
Nel rapporto fra Vaticano e mondo ebraico, Rosen sembra dare più importanza ai ritardi con cui l’Accordo fondamentale fra Santa Sede e Israele viene attuato da parte di Tel Aviv.
 
David Rosen è fra i promotori dei rapporti diplomatici fra Vaticano e Israele, stipulati nel 1994, in cui “Israele promise di riconoscere lo status delle istituzioni cattoliche in Israel e l’esenzione fiscale delle proprietà vaticane in Israele”.
 
“Il processo – afferma Rosen – avrebbe richiesto due anni [dalle relazioni diplomatiche]…Quindici anni più tardi, lo Stato non ha ratificato alcun accordo che riconosca lo status legale della Chiesa”.
Il mese scorso, in occasione della plenaria tenutasi in Vaticano fra rappresentanti di Israele e della Santa Sede, Daniel Ayalon, vice-ministro israeliano degli esteri, ha parlato di dialoghi “interrotti” e di “crisi” fra le due parti. Diversi media in Israele attribuivano questa situazione a voci secondo cui il Vaticano chiedeva l’annessione del monte Sion e di parti di Israele. Rosen giudica queste affermazioni  delle “falsità” propagate da “xenofobi”.
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